Occhialini per la visione in 3D controindicati per i bambini al di sotto dei 6 anni di età, uso limitato nel tempo per gli adulti, fornitura del tipo monouso agli spettatori. Il Consiglio Superiore di Sanità ha diffuso oggi il proprio parere in merito alle richieste avanzate dal Codacons e relative agli occhiali per la visione dei film in 3D.
L’associazione, che ha reso noto il parere dell’organismo consultivo del Ministero della Salute, aveva sollevato poche settimane fa il problema degli effetti collaterali legati alla visione con occhiali 3D nelle sale cinematografiche, e aveva denunciato ai Nas l’assenza del marchio Ce sugli occhialini, così come la circostanza che in numerosissime sale gli occhiali fossero riciclati e passassero da uno spettatore all’altro, con grave rischio igienico.
«Non sussistono controindicazioni cliniche all’utilizzo degli occhiali 3D per la visione di spettacoli cinematografici, purché condizionato a moderati periodi di tempo, da programmare prevedendo l’interruzione della proiezione del filmato proporzionalmente alla sua durata complessiva», si legge nel documento. Ma il limite per i bambini viene consigliato perché «qualche disturbo di ordine funzionale, senza determinare danni o patologie irreversibili, può insorgere in soggetti di tenera età, sia perché ancora la visione binoculare non è presente o non è del tutto consolidata, sia perché essi possono essere affetti da strabismo o da ambliopia o da altro difetto visivo (diagnosticato o meno), sia perché possono trovarsi in fase di riabilitazione del visus».
Questi disturbi, secondo gli esperti del Consiglio Superiore di Sanità, «possono riguardare anche gli adulti qualora lo spettacolo, osservato in stereopsi, si prolunghi per un tempo eccessivo senza interruzione di continuità». Nel parere si spiega anche che il rischio di trasmissioni di infezioni batteriche e virali, legate all’ utilizzazione inadeguata di questi occhiali nella sequela della distribuzione agli spettatori, «tende ad aumentare».
Ma, sottolinea il Codacons, «anche i cartoni animati e i film per bambini subiranno serie ripercussioni, essendo assolutamente controindicata la visione con tali occhiali ad un pubblico di età inferiore ai 6 anni. Pur avendo il Consiglio Superiore di Sanità accolto parte delle nostre richieste, non possiamo dirci soddisfatti. Gli occhiali in 3D, infatti, a differenza di quanto sostiene il Consiglio devono considerarsi a tutti gli effetti occhiali, e come tali essere muniti di marchio CE come prevede la legge. A tal fine incaricheremo le Procure della Repubblica di tutta Italia di intervenire a tutela della salute degli spettatori».