Parkinson, un solvente chimico la causa scatenante?

L'attore Michael J. Fox, malato di Parkinson da 20 anni (Lapresse)

MILANO, 14 NOV – Potrebbe essere un solvente la causa scatenante del Parkison. Uno studio internazionale condotto su 99 coppie di gemelli, pubblicato sulla rivista “Annals of neurology”, ha infatti riscontrato un rischio 6 volte maggiore di sviluppare questa patologia nelle persone che sono state esposte sul posto di lavoro al tricloroetilene (tce, a molti noto anche come trielina), solvente chimico industriale.

Nonostante molti usi del tce siano stati proibiti nel mondo, questo composto chimico continua a essere usasto come agente sgrassatore. Finora le cause del Parkinson erano rimaste sconosciute e le ipotesi avanzate dalla scienza suggerivano un mix di fattori genetici e ambientali. Con questo studio ricercatori Usa, canadesi, tedeschi e argentini hanno esaminato l’impatto dell’esposizione a 6 solventi contenenti tce, selezionando 99 coppie di gemelli, dove uno era malato e l’altro no. In questo modo hanno riscontrato un aumento di ben 6 volte della possibilità di ammalarsi di Parkinson con l’esposizione a tce.

Nello studio sono stati esaminati anche altri due solventi, il percloroetilene (perc, usato per il lavaggio a secco e per sgrassare, presente in molti casalinghi) e il tetracloruro di carbonio (cc14, usato per i refrigeranti), rilevando anche in questo caso un aumento del rischio. Non sono invece stati trovati legami con gli altri 3 solventi esaminati, il toluene, lo xilene e l’n-esano. ”Riteniamo – spiega Samuel Goldman, coordinatore dello studio – che vi sia uno scarto temporale fino a 40 anni tra l’esposizione al solvente e l’inizio della malattia”. Il tce e’ stato usato in vernici, colla, lavamoquette, lavaggio a secco e come sgrassatore. E’ stato bandito da cibo e industrie farmaceutiche dagli anni ’70 per i dubbi sulla sua tossicità, ma in Europa, anche se dal 2001 e’ stato riclassificato come carcinogeno, e’ ancora usato a livello industriale.

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