Pazienti sempre più web dipendenti: fanno l’auto-diagnosi con Google

Quando vanno dal medico hanno già la diagnosi in tasca. I pazienti sono sempre più dipendenti da internet e ancora prima di andare dal dottore, scaricano prima le informazioni sulle presunte malattie cercando su Google o Yahoo.

Le notizie di salute in rete però sono incomplete, sbagliate o traggono in inganno. Il 20% dei siti di questo tipo è infatti sponsorizzato da aziende private che vogliono vendere i loro prodotti, non menzionando gli effetti collaterali e dando informazioni incomplete. E’ il risultato di uno studio americano pubblicato sulla rivista Journal of Bone and Joint Surgery.

”I pazienti che usano internet – spiega Madhav Karunakar, uno dei ricercatori – devono sapere che spesso le informazioni date non sono complete e la qualita’ varia a seconda dei siti”.

Circa i 3/4 della popolazione Usa ha accesso al web, e oltre la metà di queste persone va online almeno una volta al mese per cercare informazioni legate alla salute. I ricercatori hanno scelto dieci delle piu’ comuni diagnosi di medicina sportiva, come la rottura del legamento crociato anteriore, del menisco o il gomito del tennista, e poi analizzato le informazioni fornite sul web tramite Google e Yahoo, sotto il profilo della correttezza, completezza e chiarezza.

I migliori risultati sono stati raggiunti dai siti noprofit, seguiti da quelli accademici (inclusi quelli delle riviste scientifiche) e alcuni siti commerciali non orientati alle vendite, come WebMD e eMedicine. I meno accurati come fonte di informazioni sono stati invece gli articoli di giornale, i siti web personali e quelli commerciali (circa il 20%), come quelli sponsorizzati da industrie farmaceutiche o che vendono strumenti terapeutici. ”Ma questi siti raramente menzionano rischi e complicazioni legate ai trattamenti che propongono”, conclude Karunakar.

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