Pierangelo Maurizio, sindacalista, dissente dal sindacato: “La Cgil vuole inglobare i giornalisti”

Pubblicato il 4 Ottobre 2009 - 17:05 OLTRE 6 MESI FA

Pierangelo Maurizio, componente del Consiglio nazionale della Fnsi, il sindacato unitario della categoria, un giornalista che era a Repubblica e ora lavora al Giornale, è polemico con la manifestazione di piazza di sabato 3 ottobre per difendere la libertà di informazione in Italia.

Così comincia: “Va bene tutto. In una democrazia è lecito manifestare. È lecito anche pensare di dare con la piazza una spallata ai governi ma è – come dire – una visione piuttosto infantile della politica. Non va bene però raccontare balle. Quella andata in scena a piazza del Popolo non è la manifestazione dei giornalisti «per la libertà di stampa»: è la difesa della «loro» libertà”.

Prosegue: “La libertà ad esempio di continuare a usare il «nostro» sindacato unico, la Federazione nazionale della stampa italiana, come cinghia di trasmissione non di uno schieramento politico ma di una sua parte, di una parte della sinistra. La manifestazione è stata voluta da quel gruppo dirigente che da 15-20 anni vuole trasformare la Fnsi in un dipartimento della Cgil, il sindacato della triplice irriducibilmente più a sinistra, e ci è quasi riuscita. La regia dell’evento in gran parte della Cgil (che ha messo a disposizione le forze, ovviamente con Acli, Arci eccetera), parole e slogan di Repubblica. La libertà di stampa più o meno minacciata c’entra poco o nulla”.

La conclusione: “Il progetto è molto più ambizioso. Creare un vero e proprio network informativo sotto l’egida del sindacato più a sinistra, con la supervisione di Fulvio Fammoni, segretario confederale della Cgil con la delega ai problemi dell’informazione e braccio destro di Epifani. Perché Guglielmo Epifani, il leader della Cgil, in virtù del fatto che nella sua carriera sindacale si è occupato molto di poligrafici, ha un vecchio pallino: fare della Fnsi un solo boccone. Per ora si accontenta di portarla a piazza del Popolo”.