Rai: anche Napolitano chiede un nuovo Cda. Ipotesi ticket Angela-Bondi

Pubblicato il 16 Marzo 2012 - 14:12 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Un ticket composto da un grande nome storico della Rai, incarnazione della tv di qualità, ovvero Piero Angela. Un direttore generale-amministratore delegato molto forte e dotato di ampie prerogative che potrebbe portare il nome indiscutibile di Enrico Bondi, il liquidatore di Parmalat. O di Rocco Sabelli, manager uscente di Alitalia. O magari di Claudio Cappon, altro nome eventualmente spendibile per la presidenza (due volte direttore generale e una profondissima conoscenza dell’azienda). Su un’ipotesi di questo genere, forse, si potrebbe raggiungere l’accordo tra le posizioni, rimaste distanti anche dopo il vertice di giovedì, del Pdl e del Pd, sulla questione Rai.

Il Pd punta a cambiare completamente le carte in tavola, partendo proprio dai nomi. Lo dice infatti Mario Orfini, responsabile Cultura e informazione del partito: “Umberto Eco presidente della Rai? Con una nuova governance andrebbe benissimo, chi vuole fare le nomine utilizzando la legge Gasparri lo faccia, noi non parteciperemo, non abbiamo bisogno di avere interlocutori in un Cda eletto in questo modo, perché non sarà in grado di governare la Rai a prescindere da chi sarà nominato”.

Una delle possibili strade sarebbe proprio la revisione dei poteri del direttore generale, trasformandolo in un amministratore delegato ma senza toccare la forma della Gasparri: Consiglio di amministrazione a nove, un consigliere indicato dal ministero dell’Economia, il presidente designato dalla stessa fonte così come il direttore generale.

Anche da Giorgio Napolitano è arrivato un invito generale, quindi anche al Pd, per cambiare i vertici della Rai ed evitare l’assurda prospettiva di una proroga: che piaccia o no alle forze politiche, in assenza di nomine da parte dell’azionista (ministero del Tesoro) e della commissione di Vigilanza, a norma di Codice civile si procede con l’attuale Consiglio di amministrazione.