Rai, Mazza: "Obbedirò se mi destituiscono"

ROMA – ''Sono un soldato dell'azienda e come un soldato obbedisco''. Lo dice in un'intervista al Corriere della Sera Mauro Mazza, direttore di Rai1, sottolineando che l'ordine del giorno del consigliere De Laurentiis votato dal Consiglio di amministrazione ''e' stato interpretato in molti modi: una richiesta di mia destituzione, una contestazione al direttore generale Lorenza Lei, una critica preventiva alla nuova direzione Intrattenimento''.

La Rai, aggiunge Mazza, ''e' un po' come Bisanzio: si dibatte su problemi marginali mentre la citta' e' assediata'', nel senso che e' ''sotto forti pressioni esterne e diverse'' e ''manca serenita'''.

Mazza parla di risultati della rete, ''l'unica italiana a cavallo del 20%'' dopo l'esplosione del digitale, e a chi gli imputa dei flop risponde che ''il vero flop è stato il programma sui 150 anni condotto da Baudo e Vespa'', osservando che ''il format non ha funzionato, abbiamo dovuto chiudere prima''.

Politica e Rai? Con Fini, aggiunge, ''non ci parliamo piu' da due anni per le sue scelte che non condivido, ma cio' riguarda la mia sfera personale'' e da Pippo Baudo – che lo aveva accusato di essere un uomo del Pdl – spiega ''di non accettare lezioni''. Il conduttore, prosegue Mazza, ''a piazza del Gesu' aveva quasi una stanza. Evidentemente resta un vedovo della Dc''.

Alla domanda su un commissario per la Rai, Mazza risponde che non fara' mai ''nomi'' ne' ''indichera' soluzioni'', ma sottolinea che occorre ''trasformare la Rai in un'azienda normale''.

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