Referendum. L'Agcom richiama la Rai: "Spazi adeguati"

ROMA – Nel giorno in cui la Cassazione ha deciso per il sì al referendum sul nucleare, dall'Agcom è partito un duro richiamo alla Rai, colpevole di aver dato un'informazione insufficiente sui referendum.

'Pressing' per un aumento degli spazi anche da parte del presidente della Vigilanza Sergio Zavoli, mentre le opposizioni hanno presentato un esposto alla stessa Agcom, che sara' esaminato con ogni probabilità venerdì
10 giugno. Secondo l'Autorita' per le garanzie nelle Comunicazioni, la tv di Stato deve ora collocare i messaggi autogestiti in vista del voto del 12 e 13 giugno in modo da ''garantire l'obiettivo del maggior ascolto, come previsto dalle disposizioni vigenti''. Accogliendo le conclusioni della commissione parlamentare di Vigilanza, l'Agcom ha ritenuto infatti ''non conforme ai principi del regolamento'' sulla par condicio la collocazione in palinsesto dei messaggi finora attuata dall'azienda. L'organismo di garanzia verifichera' ''l'osservanza del richiamo, nonche' dell'invito gia' rivolto alla Rai ad incrementare l'informazione sui referendum. In caso di inosservanza, adottera' i conseguenti provvedimenti previsti dalla legge''. Il monito dell'Autorita' e' stato subito rilanciato dal presidente della Vigilanza Sergio Zavoli che ha chiesto al direttore generale della Rai, Lorenza Lei, un aumento degli spazi dedicati alla divulgazione dei referendum. A fare il punto domani sara' Annozero di Michele Santoro, con Daniela Santanche' del Pdl, Ignazio Marino del Pd, Chicco Testa del Forum Nucleare, il professor Franco Battaglia dell'universita' di Modena e Reggio, il direttore esecutivo di Greenpeace Italia Giuseppe Onufrio e forse un nuovo intervento di Adriano Celentano. A 10 giorni dal voto un gruppo di 17 parlamentari dell'opposizione (Pd, Idv, Udc, Api, Fli e Radicali) ha presentato un esposto all'Agcom ''affinche' sulla Rai venga dato maggiore spazio alle informazioni riguardanti i referendum'', ''si accertino con urgenza eventuali illeciti e si adottino provvedimenti per far conoscere i quesiti''. In una conferenza stampa alla Camera, Giuseppe Giulietti, portavoce di Articolo 21, Ermete Realacci (Pd), Marco Beltrandi (Radicali), Francesco Pardi (Idv), Roberto Zaccaria (Pd) hanno illustrato il testo in cui, tra l'altro, si chiede ''di accertare l'inadeguatezza del palinsesto di comunicazione politica predisposto dalla Rai ed imporre la trasmissione di Tribune elettorali al fine di garantire maggiore possibilita' di conoscenza da parte dei cittadini''. Zaccaria, coordinatore del Gruppo di ascolto sul pluralismo televisivo che fa notare che da oggi e' ripresa l'attivita' dell'osservatorio per il pluralismo: ''Vogliamo valutare l'attenzione dei tg ai quesiti referendari. Ogni mattina verranno forniti i dati del giorno prima, come fa l'Auditel per gli ascolti. Ci auguriamo che l'Agcom, che ha gia' fatto un importante richiamo sull'informazione nei programmi di maggiore ascolto, faccia lo stesso controllo giornaliero fatto durante le amministrative e che pubblicizzi i dati''. Zaccaria sottolinea che ''dalla rilevazione di ieri effettuata sull'edizione di pranzo e cena dei Tg nazionali (Tg1, Tg2, Tg3, Tg4, Tg5 e La7), e' emerso che soltanto il Tg3 e il TgLa 7 hanno dedicato uno spazio agli appuntamenti referendari''. L'esposto presentato all'Agcom, ha aggiunto Giulietti, ''e' un segnale all'Authority cui si chiede di esercitare il ruolo di arbitro. Negli ultimi tre giorni ho seguito le 6 reti Rai constatando che almeno un'ora al giorno viene dedicata ai delitti privati''. Mentre il leader Idv Antonio Di Pietro fa sapere di aver inviato oggi una lettera al dg Rai Lorenza Lei in cui tra l'altro rileva che ''nonostante lo scambio di lettere, le assicurazioni verbali e scritte per ottenere il rispetto del ruolo e della funzione pubblica dell'azienda, la decisione odierna dell'Agcom e' la prova piu' evidente che la Rai ha consapevolmente operato per ridurre al massimo lo spazio destinato all'informazione e al confronto radiotelevisivo sui temi referendari''. La radicale Emma Bonino invita a garantire il massimo dell'informazione ''perche' finora dal servizio pubblico non si e' visto granche'''. .

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