Nuove regole e paletti: l’Agcom verso il via libera al “new web”

ROMA – Nuove regole, paletti normativi sul Web, questo il programma del primo Consiglio 2012 dell’Agcom. Il provvedimento sotto esame disciplina la fornitura dei nuovi servizi di tipo passivo e attivo – tra cui il così detto servizio end to end e l’unbundling virtuale – per i quali Telecom Italia sarà tenuta a pubblicare le offerte di riferimento entro due mesi dall’approvazione delle regole.

La piattaforma end to end consente infatti all’operatore alternativo di fornire, collocandosi in centrale, servizi di accesso diretto in fibra ai propri clienti, indipendentemente dall’architettura di rete di Telecom. In pratica i concorrenti possono chiedere a Telecom di implementare tratti di fibra spenta che poi andranno ad accendere loro stessi. Il Vula invece è assimilabile a un bitstream evoluto, sempre in centrale, una rivendita all’ingrosso di traffico telefonico. E qualche perplessità potrebbe sorgere in consiglio proprio sul bitstream perché sarebbe meno efficiente dell’unbundling fisico – è la tesi di chi è contrario – dal punto di vista del controllo del servizio all’utente finale.

L’altro concetto chiave, ribadito nella delibera, riguarda invece l’impossibilità di obbligare Telecom ad adottare soluzioni di architettura di rete come il modello punto-punto, giudicato molto più costoso rispetto allo standard preferito dal gruppo, il multi-punto (Gpon). È garantita invece un’offerta di accesso disaggregato su otto diversi livelli (l’ultimo direttamente dalla centrale alla casa dell’utente), con in più l’altro obbligo per Telecom di offrire anche l’accesso alla cablatura verticale dei palazzi (building blocks). Il testo definitivo della delibera è ancora top secret ma dovrà tenere conto sia dei rilievi della Commissione europea, sia di quelli dei gestori alternativi. In particolare l’Ue ha preteso l’affermazione del principio legato all’adozione dell’unbundling fisico qualora nel futuro sia possibile tecnicamente.

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