Gli italiani ”assi pigliatutto” nella ricerca Usa: conquistano fino al 40% dei fondi messi a disposizione. Merito della loro preparazione ma anche di un ‘piglio’ particolare che da loro una maggiore opportunità di crescita.
A riferirlo ai ricercatori arrivati a Cernobbio per la Prima Conferenza Nazionale sulla Ricerca Sanitaria è Tony Scarpa, direttore della revisione scientifica della massima istituzione statunitense che si occupa di ricerca, il National Institutes of Health (NIH).
Scarpa, nato a Padova nel 1942, proveniente da una famiglia di chirurghi, è in America dal 1971. Dal 2005 l’Istituto nazionale della Sanità (NIH) gli ha affidato il compito di decidere quali ricerche mediche finanziare, negli Stati Uniti e in tutto il mondo.
Ma Scarpa, che riconosce agli italiani questa capacità scientifica di tutto rispetto, parla anche con preoccupazione di un altro aspetto: ”Non arrivano quasi più richieste di finanziamenti negli Usa da parte degli italiani in Italia”, come se si fosse creato un nodo da capire e risolvere.
Scarpa ha incontrato il resto della comunità scientifica presente sul lago di Como. Molti i contatti avviati nell’evento che, hanno raccontato i ricercatori, è servito soprattutto a focalizzare nuove occasioni di lavoro, lanciando ponti di comunicazione anche fra ricercatori delle stesse aree di studio.
[gmap]