Rinviata per 5 volte a Padova operazione a una bimba di 2 anni

PADOVA – Una bimba di due anni per cinque volte e' stata sul punto di essere operata a Padova, come era programmato, ma ogni volta dell'arrivo di urgenze nel reparto di terapia intensiva cardiochirurgica, dove sarebbe stata ricoverata per le fasi postoperatorie, hanno causato il rinvio dell'intervento. Si tratterebbe di una operazione per la correzione di un difetto del cuore che deve essere fatta entro i tre anni di vita.

Adesso, dopo che l'odissea ospedaliera e' stata raccontata dal padre della bimba al ''Mattino di Padova'', della vicenda si interessera' un gruppo di esperti già costituito dal segretario regionale Domenico Mantoan, su incarico dell'assessore alla sanità Luca Coletto, chiamato a verificare la situazione operativa della cardiochirurgia pediatrica dell'Azienda Ospedaliera di Padova. Nell'arco di una settima, secondo quanto raccontato dal padre, ci sono stati tre ricoveri della bimba per procedere all'operazione, ma ogni volta problemi legati all'assenza del posto letto in terapia intensiva – dove secondo quanto riferito dal primario, che si e' scusato con la famiglia delle bimba, ci sono solo due letti per le urgenze – per il sopraggingere di casi piu' urgenti hanno portato alle dimissioni. ''L'ospedale – ha detto il padre – si deve rendere conto che abbiamo a che fare con bambini, che soffrono moltissimo i ricoveri'' e la bimba ''non ce la fa piu' a sopportare la preparazione di un intervento che non arriva mai. Ha solo due anni, sta subendo continui traumi''.

"Non intendiamo gettare la croce addosso a nessuno – precisa Coletto – ma vogliamo vederci chiaro fino in fondo, capire le caratteristiche del problema che determina queste situazioni, e quindi far sì che vi venga posto rimedio. Ho contattato il padre della piccola – informa l'assessore – mi sono scusato di quanto accaduto e gli ho assicurato che il lavoro per garantire che non accada più una circostanza come questa sarà veloce, come veloci saranno le determinazioni conseguenti. Non è certo ammissibile – dice l'assessore – che un piccolo paziente possa essere sottoposto al 'calvario' di questa bambina, motivo per cui tutto quel che serve dovrà essere fatto, e in fretta". .

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