Sanità: sempre più pazienti cercano la diagnosi sul Web

Medici napoletani ”in competizione” con il web per dare risposte ai pazienti. Questa la fotografia emersa durante il convegno ‘Essere medico nel tempo del web’, promosso dall’Ordine dei medici di Napoli, sulla base di un sondaggio realizzato dalla Merqurio. Secondo la ricerca, che ha coinvolto 462 medici, il 34 per cento dei professionisti intervistati ha rilevato che ”sono numerosi o molto numerosi” i pazienti che si presentano dopo aver consultato internet alla ricerca di una diagnosi. ”Oggi – ha spiegato il presidente dell’Ordine, Gabriele Peperoni – pur consci dell’importanza del web, ci troviamo di fronte alla necessità che sia istituita, per quanto riguarda le informazioni sanitarie diffuse via internet, un’autorità garante a tutela della veridicita’ della notizia e, dunque, della salute della popolazione”.

Secondo uno studio inglese, citato dal presidente Peperoni, in Italia l’80 per cento dei pazienti va sul web per capire i propri problemi di salute e il 40 per cento giunge, attraverso quanto letto, a un’autodiagnosi. Numeri che denotano, ha sottolineato l’assessore regionale all’Università e all’Informatica, Guido Trombetti ”la necessità che l’utilizzo di uno strumento straordinario come internet non sia consegnato nelle mani di persone che non abbiano un’opportuna capacità di analisi e da qui – ha aggiunto – il bisogno che l’uso del web sia insegnato nelle scuole al fine di distinguere informazioni certificate da notizie senza fondamento”.

Ma la ricerca, ha avuto anche lo scopo di tastare il rapporto tra i medici partenopei e l’utilizzo delle nuove tecnologie. Da questo punto di vista, i dati dicono che per l’85 per cento degli intervistati ”l’informatica non e’ un mistero”, ma soltanto un 21 per cento si ritiene ”esperto” e solo il 3,6 per cento giudica di avere ”ottime conoscenze”. Ma non solo. Il 92 per cento dei medici usa il computer per la gestione di cartelle cliniche e pratiche amministrative.

Tuttavia, il presidente Peperoni ha ricordato come ”le Asl e le strutture ospedaliere partenopee non siano attrezzate con nuove tecnologie che devono essere appetibili dal punto di vista dell’accesso e, considerando la situazione economica della sanita’ campana, dal punto di vista economico”. Parole su cui l’esponente della Giunta regionale ha rassicurato i medici affermando che ”la Regione deve andare in questa direzione e soprattutto le Asl che devono fare la loro parte”.

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