SANITA’: TOSCANA, TUMORE AL SENO, IN TEAM SI BATTE MEGLIO

Pubblicato il 23 Giugno 2010 - 12:28 OLTRE 6 MESI FA

Azzeramento dei tempi di attesa, un team multidisciplinare costituito da chirurgo, oncologo, radiologo, che segue la donna in tutti i passaggi, una presa in carico anche dal punto di vista psicologico. E’ il nuovo percorso senologico che è stato presentato stamani all’ospedale Felice Lotti di Pontedera, nel corso della visita dell’assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia.

Nella visita, l’assessore era accompagnata dal direttore generale della Asl 5 Maria Teresa De Lauretis, dalla direzione dell’azienda e dal sindaco di Pontedera Simone Millozzi. La visita è partita dal nuovo ingresso dell’ospedale, è passata per la radiologia, dove si trova il nuovo percorso senologico, quindi la nuova ortopedia, il centro trasfusionale, il nuovo laboratorio analisi informatizzato, con caratteristiche innovative, che diventerà il laboratorio a livello provinciale per la provincia di Pisa.

Quanto al percorso senologico, nella nuova radiologia, accanto alle sale per lo screening mammografico, è stato istituito un ambulatorio multidisciplinare dedicato alle visite senologiche, in modo tale che, subito dopo la visita del chirurgo senologo, se sono necessari ulteriori accertamenti, la donna viene subito presa in carico dal medico radiologo, che nello stesso giorno effettua gli accertamenti necessari per la diagnosi (mammografia, ecografia) e, se necessario, anche la biopsia; e programma subito l’eventuale risonanza magnetica nucleare. Nessun tempo di attesa e nessun onere per la donna.

In caso di esito positivo della biopsia, radiologo, chirurgo e oncologo discutono insieme l’iter terapeutico da seguire, e convocano la donna per illustrarle il percorso e condividerlo con lei: in questo modo la paziente non si sente mai abbandonata a se stessa. “La Toscana è da sempre impegnata nella lotta al tumore al seno – dice Daniela Scaramuccia – Fondamentale la prevenzione: qui in Toscana, 9 donne su 10 prendono parte agli screening mammografici, mentre in Italia il 30% delle donne non accedono agli screening. Si parla di centralità del paziente e di presa in carico: qui viene messa in pratica.

La donna si sente indirizzata in questo percorso, ed è sempre seguita e sostenuta, sia dal punto di vista medico che psicologico, proprio quando una diagnosi negativa può provocare ansia e angoscia. Questo attuato a Pontedera mi sembra un modello da applicare anche in altri ospedali, non solo per la senologia”.

Il percorso senologico dell’ospedale Lotti è stato reso possibile grazie alla collaborazione tra il dipartimento oncologico diretto dal professor Orlando Goletti, e la radiologia diretta dal dottor Giovanni Braccini, con il supporto dei dottori Massimo Arrighi (senologo), Giacomo Allegrini (oncologo), Damiana Francesca (radiologa). Il tumore al seno è la prima causa di morte per le donne tra 40 e 50 anni.