Scoperto il gene “complice” del tumore del sangue

ROMA – E’ stato identificato il primo dei geni ”complici” all’origine dei tumori che provocano la proliferazione abnorme delle cellule del sangue (mieloproliferativi). La scoperta, pubblicata sulla rivista Blood, renderà più facile diagnosticare queste forme di tumore.

La ricerca è stata condotta nell’ambito del Programma Italiano Ricerca sul Cancro che fa parte del progetto bilaterale di collaborazione scientifica Italia-Usa promosso per l’Italia dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss). Allo studio, finanziato dall’Istituto americano per la Ricerca sul Cancro, hanno partecipato l’Università di Firenze, la Mount Sinai School of Medicine di New York e l’università dell’Illinois.

Coordinati da Anna Rita Migliaccio, i ricercatori hanno scoperto che il gene che produce il recettore di alcuni ormoni (glucocorticoidi) è il ”complice” che si attiva quando in un altro gene, chiamato Jak2, compare una mutazione. Insieme scatenano la crescita incontrollata dei globuli rossi (policitemia). Un meccanismo analogo, secondo Migliaccio è all’origine di altri tumori mieloproliferativi, come quelli che fanno impazzire le piastrine (trombocitemia essenziale) o la mielofibrosi primaria, che decima globuli rossi e piastrine nel midollo osseo.

La scoperta di un meccanismo comune in grado di attivarle è, per Migliaccio, ”un grande progresso per l’identificazione di una possibile cura”. Per la ricercatrice ”questo lavoro, discriminando per la prima volta il gene associato con la piu’ benigna delle neoplasie mieloproliferative, contribuira’ a migliorare la diagnosi e la prognosi di queste malattie ed apre la strada alla formulazione di terapie mirate per ogni singolo paziente”.

Gestione cookie