Segni: “La legge elettorale di Alfano, Bersani e Casini è un delitto contro l’Italia”

ROMA – Le proposte di riforma elettorale di Alfano, Bersani e Casini sono ''un delitto verso l'Italia'' perche' ''si riporta il Paese ad una situazione precedente al grande cambiamento del 1993 con un tipo di istituzioni che non esiste in alcuna parte del mondo occidentale''.

Lo dice a Repubblica Mario Segni, promotore del referendum del '93 per introdurre il maggioritario. Per Segni, il ''rischio serio e' quello di far precipitare il Paese nell'ingovernabilita''', ''avremmo un governo debole, dipendente dai partiti. Il contrario di quello forte, stabile, investito dalla legittimazione della fiducia popolare''.

Comunque, aggiunge, la chiusura del ciclo e' ''ancora tutta da vedere'' e questo per due motivi: il primo, precisa, ''la dichiarazione contraria alla nuova legge di Romano Prodi, l'altro e' un manifesto sottoscritto in modo bipartisan da 20 deputati che ha avviato una raccolta di firme in Parlamento contro la nuova legge. Dunque c'e' un gruppo di parlamentari pronti a battersi''.

''Oggi – conclude – abbiamo di fatto un sistema presidenziale: la vita politica e' diretta dal presidente della Repubblica. Questo ci dice che c'e' bisogno di una guida e di una regia che sia staccata dal gioco dei partiti. La strada da seguire e' questa, non il ritorno alla Prima Repubblica''.

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