Semplificazioni: il governo modifica le norme sulle Tlc

ROMA – Il Governo fa proprie le rimostranze dell'Authority per le Comunicazioni contro la norma sull'ultimo miglio nelle telecomunicazioni, inserita dalla Camera nel decreto semplificazioni; l'esecutivo ha infatti presentato in Senato un emendamento che corregge quell'articolo, suscitando le reazioni negative di Lega e Pdl, che maggiormente avevano appoggiato quella norma a Montecitorio.

L'articolo del decreto, contestato anche dal presidente di Telecom Franco Bernabe' che aveva parlato di ''esproprio'', prevede l'obbligo per la stessa azienda di vendere i servizi di affitto del cosiddetto ultimo miglio, separatamente da quelli relativi all'attivazione della linea e alla manutenzione.

La norma era stata criticata da Agcom, che aveva rilevato come questa materia fosse di sua competenza. Di qui la polemica da parte di diversi parlamentari che hanno rivendicato alle Camere il potere di legiferare in questo settore.

Il testo depositato in commissione Affari costituzionali di Palazzo Madama dal ministro Filippo Patroni Griffi non elimina la norma, ma assegna all' Agcom il compito di individuare, entro 120 giorni ''le misure atte ad assicurare l'offerta disaggregata dei prezzi relativi all'accesso all'ingrosso alla rete fissa e ai servizi accessori''.

Dunque i costi per l'affitto e per la manutenzione verranno espressi separatamente. Inoltre non c'e' piu' traccia della possibilita' di rivolgersi a societa' terze per la manutenzione della linea affittata, possibilita' che aveva fatto infuriare Telecom, proprietaria della rete, e anche i sindacati che temevano la perdita di posti di lavoro.

In commissione il ministro ha detto che questa formulazione serve a evitare infrazioni alle direttive Ue, che assegnano alle Autorita' indipendenti il compito di regolare questo settore. ''Non vogliamo svuotare bensi' rafforzare questa norma'', ha spiegato in commissione Patroni Griffi.

La Lega ha definito ''irricevibile'' l'emendamento del governo, mentre parla di un ''grave dietro front del Governo'' Stefano Saglia (Pdl) relatore alla Camera del decreto. A suo giudizio ''dietro c'e' l'intervento delle lobby''.

Entro lunedi' pomeriggio i senatori potranno presentare dei sub-emendamenti correttivi. Questi e le altre 578 proposte di modifica presentate dagli inquilini di Palazzo Madama saranno votati tra lunedi' sera e martedi' in commissione, visto che il decreto e' atteso in aula mercoledi'.

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