Siddi (Fnsi): dopo euro, anche regole di libertà

Franco Siddi

Una migliore qualita’ dei diritti sociali e del lavoro necessita di un’informazione libera e plurale, sempre. Serve un riequilibrio delle politche europee che recuperi la dignita’ del lavo e presti attenzione soprattutto agli standard di tutela sociale e di reddito per il precariato, che coinvolge anche l’area del lavoro intellettuale. E per liberare la forza dell’informazione, base di consapevolezza e riconoscimento dei diritti, e’ necessario che l’Europa si doti di direttive per il pluralismo, per contenere il peso delle concentrazioni editoriali e per regolare i conflitti d’interesse i. Tutti i Paesi dell’Unione.

E’ quanto ha affermato, oggi a Berlino, il segretario della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Franco Siddi, intervendo a una tavola rotonda delle Acli su qualita’ del lavoro e diritti sociali in Europa, cui hanno preso parte, tra gli altri, il presidente dell’associazione dei lavotori cristiani, Andrea Olivero e il segretario confederale dei sindacti europei (la Ces), Jospeh Njemic.

L’Europa, a vent’anni dalla caduta del muro di Berlino che divideva l’Europa e il mondo in due blocchi:  appare sempre più chiaro che la libertàdell’informazione attraversa tutte le categorie dei diritti umani. Ma anche la libertà d’informazione ha bisogno di speciale riguardo  perché possano affermarsi tutti i diritti della cittadinanza, a prtire da quelli del lavoro, dell’istruzione del welfare. E oggi nell’Europa unita e riconciliata appare sempre più indispensabile – definire standard essenziali di quantita’ e qualita’ di questi diritti.

Un’informazione libera e non manipolabile, per effetto di concentrazioni, distorsioni mercantili e conflitti d’interesse e’ presidio indispensabile. Fatta l’Europa delle frontire aperte e dell’Euro, è tempo di definire regole e strumenti a garanzia degli standard di libertà e dei diritti sociali.

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