Siena: primo trapianto “incrociato” di rene

FIRENZE – Il rene donato da una mamma al figlio e' finito ad un uomo adulto, la cui moglie ha donato il rene al bambino: non e' un errore, ma un caso di doppio trapianto di rene in modalita' cross-over compiuto al policlinico Santa Maria alle Scotte di Siena. E' il primo caso realizzato a Siena e uno dei pochissimi mai fatti in Italia. Ad effettuarlo l'equipe di Chirurgia trapianti rene diretta da Mario Carmellini, coadiuvato dai chirurghi Andrea Collini e Giuliana Ruggieri.

Tecnicamente, spiega una nota dell'ospedale senese, si tratta di una donazione incrociata tra due coppie: ogni coppia e' composta da un paziente in attesa di trapianto e da un consanguineo o persona legata affettivamente, disposta alla donazione ma non compatibile. Constatata la compatibilita' biologica tra il donatore della prima coppia e il ricevente della seconda e viceversa, con il consenso delle 4 persone e l'assenso del tribunale, e' stato possibile effettuare il doppio trapianto.

''Abbiamo lavorato in contemporanea su piu' sale operatorie eseguendo di fatto quattro diversi interventi chirurgici – spiega Carmellini – due prelievi di rene con tecnica laparoscopica e due trapianti, con grande lavoro di squadra e impegno professionale di tantissime persone. Sia i donatori che i trapiantati stanno bene e potranno tornare a casa prima di Natale''.

Ogni donatore ha offerto il proprio rene in virtu' del grande amore nei confronti della persona cara: una mamma ha donato per la figlia e una moglie ha donato per il marito. ''Nel primo caso – aggiunge Collini – la mamma proviene dalla Romania e la figlia vive ad Arezzo, nel secondo caso moglie e marito sono della provincia di Viterbo ma il gesto d'amore che lega queste persone va al di la' della provenienza geografica e assume un valore universale, un gesto gratuito e generoso''.

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