Il boom del “social shopping”: acquisti di gruppo e prezzi dimezzati

Pubblicato il 28 Febbraio 2011 - 17:46 OLTRE 6 MESI FA

Il logo di Groupon

ROMA – Un modo veloce e soprattutto conveniente di comprare, è il social shopping, l’acquisto di gruppo su internet. Un negozio virtuale che sta per battere il record di un miliardo di dollari di vendite nel minor tempo possibile, gli incassi passati in un anno da 33 a 760 milioni, un segmento di mercato cresciuto del 200% in 12 mesi. Il suo nome è Groupon. Ma la potenzialità del marchio, che riassume il concetto di “coupon di gruppo”, può essere meglio illustrata dall’ultimo slogan che infiamma il web: appunto il social shopping.

Groupon potrebbe essere definito il nuovo Facebook, l’ennesima e fortunata applicazione del modello community. Solo che invece di mettere in contatto gli amici vicini e lontani fa dialogare chi compra e chi vende. Come? Ogni giorno il sito propone un’offerta: una settimana in una beauty farm, un menu completo al ristorante, un corso di lingua, una poltrona in prima fila al tatro. L’offerta è scontatissima, il servizio è offerto almeno alla metà del prezzo: ma perché l’affare si possa fare ci devono essere almeno un tot di sottoscrittori dello stesso coupon di gruppo.

Il consumatore ci guadagna così nel risparmio, il venditore invece nello smercio di un grande quantitativo senza più ricorrere alla piccola pubblicità (un mercato, adesso in pericolo, da 100 miliardi di dollari solo negli Usa). E Groupon ci guadagna su tutto: perché incassa la metà della cifra destinata al venditore e allarga a dismisura il database dei suoi clienti, che servirà a confezionare ulteriori offerte.

Un’idea semplice dice aTime, Andrew Mason, l’inventore trentenne di questo successo, l’ex musicista di Chicago che ora svetta su un impero che sta per sbarcare in Borsa, il manager che ha assunto l’attore in tutù e ha comprato a tutti gli impiegati i palloni blu per fare la ginnastica davanti alle scrivanie. “L’epoca dell’ufficio in cui entri alle 9 ed esci alle 5 è finita, uccide la creatività”, sostiene.

Groupon è presente in mezzo migliaio di città e 35 Paesi, tra cui l’Italia. Adesso pensa di tuffarsi sul più grande mercato del mondo, quello cinese, un colosso da 450 milioni di navigatori e destinato a costituire nel giro di tre anni il 42% della popolazione di Internet. Ma quel creativo di Mason punta già alla fase due, ribattezzata appunto Groupon 2.0. La sua invenzione funziona nel mercato locale, mettendo in comunicazione domanda e offerta.

Adesso, grazie anche alle applicazioni per iPhone e Android, l’obiettivo diventa il mercato “iperlocale”. Conoscere i gusti di decine di milioni di sottoscrittori vuol dire proporre offerte iperpersonalizzate: magari costruite per quel particolare gruppo di amici. Il primo coupon di gruppo, ottobre 2008, fu staccato da una ventina di cittadini di Chicago che si papparono due pizze al prezzo di una.