Stop alla banca degli embrioni: mai decollata è costata 400 mila euro

ROMA – Non e' mai 'decollata' e non e' mai entrata effettivamente in funzione, ma solo per il suo allestimento sono stati ad oggi spesi oltre 400mila euro. E' la Biobanca degli embrioni orfani, la cui istituzione presso l'Ospedale Maggiore di Milano era stata prevista dal decreto Sirchia del 2004: ora, a otto anni dal provvedimento, il ministero della Salute starebbe elaborando un decreto per annullare il decreto Sirchia. Decidendo cosi' la fine ufficiale della Biobanca 'virtuale', dove i circa 3mila embrioni crioconservati e abbandonati nei vari centri italiani non sono, in realta', mai arrivati.

Una vicenda, secondo il segretario dell'Associazione Coscioni Filomena Gallo, che e' emblema di un ''assurdo spreco di denaro pubblico'', e che decreta inoltre lo stop definitivo alla possibilita' di utilizzare tali embrioni orfani (oggetto di rinuncia da parte delle coppie che si sono sottoposte a tecniche di procreazione medicalmente assistita) a fini di ricerca.

Dati alla mano, afferma Gallo, ''sono stati spesi 50.000 euro per il censimento sugli embrioni effettuato dall'Istituto superiore di sanita' e 400.000 euro a favore dell'Ospedale Maggiore di Milano, che ha ricevuto e impiegato i 400 mila euro erogati nel 2004 e rendicontati nel 2005: 230 mila per la creazione dell'area di criobiologia (un ambiente in cui dovevano essere mantenuti gli embrioni sotto azoto), 96 mila per spese di materiale e software e 74 mila per spese di personale''.

E non manca la polemica: ''Anche se abbiamo un nuovo governo – commenta Gallo – mi sembra di comprendere che e' ancora in carica il sottosegretario Roccella, perche' questi sono atti posti in essere durante il suo mandato''.

Inoltre, il decreto del 2004, sottolinea, ''prevedeva che gli embrioni abbandonati sarebbero stati usati per 'attivare studi e ricerche sulle tecniche di crioconservazione'; quindi, di fatto, il ministro Sirchia aveva intenzione di destinare tali embrioni abbandonati alla ricerca. Ora, questi embrioni resteranno crioconservati sine die presso i centri di Pma''. Insomma, ''il governo decide di non decidere''.

Ma le motivazioni alla base della decisione sono chiarite proprio nella relazione che accompagna la bozza di decreto in elaborazione: obiettivo del decreto Sirchia, si precisa, ''era raccogliere tutti gli embrioni in stato di abbandono in un unico centro''.

Tuttavia, si legge, il decreto in questione ''appare inattuabile, principalmente per: l'inapplicabilita' della definizione di 'embrioni in stato di abbandono', difficolta' pratiche quali l'assenza di copertura finanziaria ad hoc per il trasferimento degli embrioni dai singoli centri al centro di Milano, la mancata previsione del soggetto a carico del quale queste spese dovessero gravare, la possibilita' di contenziosi giuridici, la considerazione che quelli dichiarati in 'stato di abbandono' sono circa 3.000 rispetto ai circa 30.000 giacenti e che periodicamente si dovrebbe procedere ad ulteriori trasporti''.

Ragioni sufficienti, si afferma nella relazione al decreto, ''per procedere ad una modifica del decreto 2004, tale da consentire il permanere di tutti gli embrioni crioconservati, prima della legge 40, nei Centri in cui sono custoditi, cosi' cime gia' stabilito per gli altri embrioni creati successivamente all'entrata in vigore della legge''.

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