Stress, droghe, poco sonno: e il cuore dei giovani va in fibrillazione

Pubblicato il 12 Maggio 2011 - 22:44 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Una ‘bomba a orologeria’ che se, fino a ieri sembrava essere appannaggio degli over 70, “oggi sta registrando un continuo e preoccupante aumento fra i più giovani, facendo prevedere un raddoppio dei casi nei prossimi decenni”. A puntare il dito sulla fibrillazione atriale nei giovani è Alessandro Capucci, direttore della Clinica di cardiologia dell’Università politecnica della Marche ad Ancona. Sotto accusa stress, poco sonno, alcol e sostanze stupefacenti.

In Europa la fibrillazione atriale colpisce circa sei milioni di persone, in Italia 700 mila con 60 mila nuovi casi l’anno. Autorevoli evidenze come il Framingham Heart Study (Usa) dimostrano che nel corso della vita un individuo su quattro va incontro a questo problema, a causa di fattori quali invecchiamento generale, diabete, ipertensione, obesità e patologie cardiovascolari. “A questi dati di comorbilità si aggiungono nuove cause, tipiche dello stile di vita sregolato di oggi e messe in luce da nuovi studi”, prosegue Capucci.

“Il sonno irregolare, per esempio, tipico dei giovani ma anche di chi fa una vita frenetica e stressante, è responsabile di aritmie notturne per apnee di tipo centrale. Ma non dobbiamo dimenticare l’ uso di sostanze illecite come la cocaina che mette sotto stress il cuore. Riteniamo dunque – conclude l’esperto – che esista un ampio ‘sommerso’ di casi non diagnosticati, il che espone queste persone al rischio di ictus, che per i pazienti con fibrillazione atriale è superiore di cinque volte rispetto alla popolazione generale”.