Tredici italiani obesi ogni giorno in sala operatoria: sono il 10% della popolazione

ROMA, 5 OTT – Ogni giorno, 13 italiani entrano in sala operatoria per risolvere problemi di obesità grave. In un anno si eseguono 5.500 interventi, ma questi numeri rappresentano solo “la punta dell’iceberg” di un fenomeno che potrebbe essere molto più esteso, perchè i grandi obesi (che rappresentano il 10% della popolazione) da indirizzare verso la chirurgia bariatrica potrebbero essere molti di più, stando a quanto riferisce Alfredo Genco, del Centro per il trattamento chirurgico e mini invasivo dell’obesità del Policlinico Umberto I di Roma, in occasione della presentazione dell’Obesity Day 2011, che si terrà il 10 ottobre.

La chirurgia è “una possibilità importante – afferma Genco – spesso l’unica per molti pazienti” ma non deve essere interpretata come “una scorciatoia”. Esistono precisi parametri per i quali viene data l’indicazione al bisturi.

I pazienti operabili sono quelli che hanno un BMI (Body Mass Index) superiore a 40, con un’obesità persistente da oltre 5 anni, che non ottengono più risultati con la dieta e “hanno malattie provocate dall’eccesso di peso, che per regredire – aggiunge Genco – impongono un calo ponderale”.

Negli ultimi cinque anni, la situazione dei grandi obesi in Italia è peggiorata. Nelle sale operatorie sono comparse “carrucole” che servono per spostare le persone dal letto al tavolo operatorio, perchè “ormai gli infermieri da soli non ce la fanno più a sollevare alcuni pazienti”.

Per la cura dell’obesità sono in arrivo “trattamenti endoscopici endoluminali in grado di imitare le tecniche oggi eseguite mediante anestesia – prosegue Genco – . Un esempio è il pallone intragastrico che dà buoni risultati nel breve e medio termine, se associato a dieta e sport”

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