Trovato il cadavere di Yara Gambirasio a 300 metri dal comando Centro ricerche




Trovato il cadavere di Yara Gambirasio
a 300 metri dal comando Centro ricerche
La ragazza era scomparsa il 26 novembre da Brembate Sopra. Il corpo era coperto da una fitta vegetazione. Un testimone avrebbe visto oggi un’auto nella zona. Un ragazzo: ho abitato lì fino a un mese fa
ROMA – Il cadavere della giovane Yara Gambiraso, 13 anni, scomparsa il 26 novembre da Brembate Sopra, in provincia di Bergamo, è stato ritrovato in un campo a una decina di chilometri dalla sua abitazione, Il corpo della ragazza era in un campo incolto, tra l’erba alta, a ridosso della zona industriale in località Bedeschi a Chgnolo d’Isola, al confine con il comune di Madone.

Poche centinaia di metri dal Centro ricerche. Il corpo di Yara è stato trovato in un’area incolta che, per ironia della sorte, si trova a poche centinaia di metri da quello che era il centro di coordinamento delle ricerche della ragazza. Il luogo, nel comune di Chignolo, è al confine con il comune di Madone e a circa 300 metri dal Comando Polizia Locale dell’Isola Bergamasca che, dopo i primi giorni in cui i centri di coordinamento erano in due o tre posti diversi, era stato unificato presso il comando dei vigili che serve i comuni dell’Isola Bergamasca. 

Per quasi tre mesi forze dell’ordine e volontari della Protezione Civile hanno setacciato la provincia in cerca di Yara, perlustrando aree verdi, boscose, montuose, fiumi e rogge, mentre il corpo di Yara si trovava a poche centinaia di metri da loro. Non si esclude che il copro sia stato trasportato da un fiume che scorre nelle vicinanze.

La ragazza era scomparsa il 26 novembre 2010, da Brembate Sopra, dopo un allenamento in palestra. Da allora non è stata trovata nessuna traccia nonostante un imponente uso di uomini e mezzi.

A scoprire il corpo della tredicenne nascosto tra la fitta vegetazione di un campo incolto,sarebbe stato un uomo che si trovava a passeggio nella zona con il suo cane. L’uomo ha immediatamente chiamato gli investigatori, che hanno identificato Yara, con indosso i resti dei vestiti che aveva la sera della scomparsa.

Yara Gambirasio, è stata identificata grazie ai vestiti. Il corpo è infatti in avanzato stato di decomposizione e soltanto i vestiti hanno consentito l’identificazione. Un altro elemento che ha convinto gli inquirenti che il corpo fosse proprio quello di Yara è l’apparecchio ortodontico della ragazza. Nel punto in cui è stato ritrovato il corpo, un campo incolto molto vicino ad un fiume, sono presenti polizia, carabinieri e un medico legale.

Il campo dove è stato trovato il corpo di Yara è stato isolato dalle forze dell’ordine e si trova in località Bedeschi a Chgnolo d’Isola, al confine con il comune di Madone. La zona è industriale (ci sono molti capannoni, alcuni in costruzione) e il campo molto esteso, si sviluppa proprio al termine dei palazzi. La via di accesso è stata chiusa e molte persone, tra giornalisti e curiosi accorsi dal paese vicino, sono tenuti a distanza di oltre 200 metri dal campo.

Nella zona dove è stato ritrovato il corpo di Yara, in via Bedeschi, il 16 gennaio scorso era stato trovato il cadavere di un giovane dominicano di 26 anni, che era stato ucciso probabilmente dopo una lite in discoteca. Il corpo del ragazzo straniero era stato trovato a poche centinaia di metri dal prato dove giace il corpo di Yara.

«Un ragazzo che era qui fino un’ora fa mi ha detto di avere visto un’auto, oggi pomeriggio, arrivare a velocità sostenuta proprio in questa via, fermarsi e ripartire». È la testimonianza di un abitante della zona, un giovane trentenne, che riferisce quanto gli sarebbe stato detto da uno dei giovani che hanno ritrovato il cadavere e che si sarebbero trovati sul posto per fare aeromodellismo. Il trentenne ha riferito che quel giovane non ha saputo dire il colore dell’auto. Secondo alcune voci, che al momento non sono state verificate, un’auto abbandonata sarebbe stata ritrovata nella zona. Ma le voci che si rincorrono continuamente su questo ritrovamento sono diverse e non sempre concordi. 

Un abitante della zona: non può essere lì da tre mesi. Si chiama Lorenzo e fino a un mese fa abitava proprio vicino al luogo del ritrovamento del cadavere di Yara Gabirasio, a Madone (Bergamo), che confina proprio con l’area di Chignolo d’Isola, dove è stato fatto il ritrovamento. «Io fino a un mese fa abitavo qui, e passavo tutti i giorni in quell’area, peraltro frequentata da decine di persone ogni giorno – racconta -: ci sono persone che fanno jogging, cacciatori, pescatori, gente che porta a spasso il cane. Mi sembra inverosimile che un cadavere possa essere stato abbandonato lì e non trovato per tre mesi, anche perchè a quanto ne sappiamo noi in paese, questa zona è stata più volte battuta dai soccorritori e volontari della protezione civile».

Acquisite le immagini delle telecamere della zona. Le immagini di alcune telecamere delle ditte che si trovano non lontano dal luogo del ritrovamento del cadavere di Yara Gambirasio sono in corso di acquisizione da parte degli investigatori. Intorno alle 19, infatti, è giunto in via Bedeschi, a Chignolo, la strada asfaltata più vicina al luogo del ritrovamento, e dove si trovano i “filtri” della polizia locale, un furgone bianco con a bordo un responsabile della sicurezza di una delle aziende più vicine, che aveva il compito di scaricare le immagini delle telecamere e fornirle agli inquirenti. Sul posto è arrivato anche il sindaco di Chignolo.
Da IL Messaggero

Non ho parole, il dolore supera ogni limite di sopportazione , penso ai genitori e mi vengono le lacrime agli occhi, un dolore simile è difficile da digerire , ma penso che almeno questa agonia sia finita (non ho altre parole)
Sappiano i genitori diYara che tutto il popolo italiano è partecipe del loro dolore e diciamo loro fattevi coraggio, siamo tutti con voi.
E ora a quei maledetti, infami che hanno concepito tale delitto auguro loro una morte lenta e dolorosa , gradirei per questi o questo individuo che valesse la pena di morte (lenta) Scusate ma proprio non si può perdonare tale infamia e delitto.

Condoglianze da tutti noi Fischia


Leggi l’articolo originale su: Fischia – Il Cannocchiale

Gestione cookie