Tumori: un mini chip per scoprire il rischio di cancro al seno

Nuovo passo avanti nella lotta contro i tumori al seno. Un mini chip in grado di misurare in tempi rapidi e con un piccolo campione di sangue o di tessuto il rischio di cancro al seno, è stato presentato da Noha Mousa, dell’Università Toronto sulla nuova rivista “Science Translational Medicine” dedicata alle applicazioni della ricerca di base. Il nuovo potrebbe essere usato anche come un “laboratorio portatile” per fare test antidoping e per verificare se le terapie oncologiche stanno facendo effetto.

Il chip utilizza i principi della microfluidica, un recentissimo campo di ricerca per la manipolazione e il trasporto di piccolissime quantità (goccioline) di liquido. L’obiettivo finale è la realizzazione del cosiddetto “Lab-on-a-Chip”, ossia la riduzione su un chip di dimensioni millimetriche di tutte quelle operazioni (sintesi, separazione, analisi etc) che attualmente richiedono l’utilizzo di vari laboratori.

Goccioline di reagenti chimici servono per monitorare la presenza o assenza, e la concentrazione, di molecole di interesse in un campione di sangue o tessuto molto ridotti. Monitorando la concentrazione di estrogeni è possibile misurare il rischio di cancro al seno. I reagenti estraggono e purificano gli ormoni nel campione da analizzare, e il tutto avviene su un dispositivo che sta nel palmo di una mano. Un grande progresso che di fatto potrebbe rivoluzionare i test di screening oggi effettuati con biopsie.

Gestione cookie