Usa, la Fda chiede registro nazionale protesi mammarie

ROMA, 3 SET – Un registro nazionale degli impianti mammari riempiti con gel di silicone per seguire le donne che, per malattia o estetica, si sono sottoposte all'operazione, almeno per dieci anni dal momento dell'intervento. La richiesta arriva negli Usa dalla Food and Drug Administration (Fda) per un migliore monitoraggio degli impianti e della loro sicurezza.

Al momento, si legge sul sito di informazione online MedPage Today, a raccogliere i dati di follow-up degli interventi sono negli Usa – su richiesta della Fda – le due societa' che producono gli impianti mammari, Allergan e Mentor, ma i risultati di questi studi sarebbero stati finora deludenti, in particolare perche' il numero delle donne seguite e' cosi' esiguo che non si riescono a stabilire le connessioni che possono insorgere fra impianti e malattie rare, ad esempio quelle del tessuto connettivo.

Secondo il panel di esperti della Fda l'attuale modello di raccolta dati delle aziende risulta troppo oneroso per le pazienti: ogni anno c'e' da riempire un questionario di oltre 25 pagine e non stupisce che molte donne si 'arrendano' prima. Il follow up dovrebbe riguardare complessivamente 80mila impianti, ma Allergan ha raccolto solo il 60% di feedback in due anni (ben lontana dall'obiettivo del 93%) e solo una paziente su quattro di Mentor e' stata seguita in due anni dall'operazione.

Di qui l'idea di un registro nazionale che, non essendo legato ad alcuna azienda, consentira' alla Fda di raccogliere dati piu' facilmente per monitorare nel tempo la sicurezza degli impianti protesici. La stessa direzione in cui si sta gia' muovendo l'Italia. Nel nostro Paese il registro degli impianti protesici mammari e' previsto da un disegno di legge proposto dal governo.

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