Usa, studio. Gli esami PSA per la prostata fanno più male che bene

Pubblicato il 7 Ottobre 2011 - 11:32 OLTRE 6 MESI FA

Gli esami sanguigni PSA diretti ad accertare l’esistenza del cancro alla prostata fanno più male che bene, e gli uomini in buona salute non dovrebbero farli più come esami diagnostici di routine, secondo quanto avverte l’U.S. Preventive Service Task Force (PSTF). L’avvertimento non giunge come una sorpresa per gli specialisti nella cura del cancro.

Nessuna importante associazione medica negli Stati Uniti raccomanda gli esami PSA, e la PSTF ha da tempo avvertito gli uomini olte i 75 anni di abbandonarli. Ora, l’avvertimento è esteso a tutti gli uomini in buona salute di qualsiasi età. Eppure, la grande maggioranza degli uomini oltre i 50 anni si sono sottoposti almeno ad un esame PSA, nella convinzione che è sempre bene scoprire la formazione di un cancro prima possibile. Ma non è affatto vero, afferma la direttrice della PSTF Virginia Moyer, del Baylor College of Medicine.

”Abbiamo impiegato enormi quantità di tempo, sforzi ed energie nello studio degli esami PSA, mentre avremmo invece dovuto sforzarci di trovare un nuovo tipo di test piuttosto che usarne uno che non funziona”, ha dichiarato la Moyer all’Associated Press. Ed ha aggiunto: ”Quantità eccessive di PSA (antigene specifico prostatico) nel sangue solo a volte segnalano la formazione di un cancro alla prostata, rilevando invece solo una prostata ingrossata o un’infezione. Peggio che mai, gli esami PSA spesso accertano solo piccoli tumori con una crescita troppo lenta per essere mortali. E non c’è quindi modo di valutare in anticipo chi ha bisogno di terapie aggressive”.

LA PSTF ha analizzato tutte le ricerche svolte in precedenza al riguardo, inclusi cinque importanti studi, allo scopo di accertare se gli esami PSA di routine riducono i decessi per cancro alla prostata. La conclusione è stata che la riduzione o è minima o non è stata riscontrata. E’ stato invece accertato che questi esami sono pericolosi: possono provocare impotenza, incontinenza, infezioni e perfino la morte causata da biopsie, chirurgia e radiazioni.