COLUMBUS, STATI UNITI – Deve essere il peggiore incubo della De Beers – pianeti giganteschi, molte volte più grandi della Terra, che sono fatti di…enormi, preziozi diamanti.
Ma i dirigenti dell’impero fondato da Cecil Rhodes non devono, per ora, preoccuparsi. Un nuovo studio afferma che questi ”pianeti di diamanti”, ammesso che esistano nella nostra Via Lattea, sono lontani tra i 73 e i 250 anni luce, una distanza siderale, e che su di essi probabilmente non esiste alcuna forma di vita seppur lontanamente paragonabile alla nostra.
”Noi crediamo che un pianeta-diamante sia un posto molto freddo e molto buio”, ha dichiarato a The Huffington Post il capo dello studio Wendy Panero, docente di Scienze Terrestri all’Ohio State University. E per rendere le cose ancor più difficili se qualcuno, prima o poi, volesse arricchirsi oltre ogni immaginazione facendo scorta nello spazio profondo di diamanti, le preziose pietre sono sepolte molto al di sotto della superfice di fibra di carbonio del pianeta. Un’impresa.
Cayman Unterborn, un collaboratore di Panero, stima che i diamanti sarebbero incastonati a 150 km. sotto la superfice. Tanto per capirsi, il buco più profondo mai perforato sulla Terra arriva a malapena a 12 km. Dice scherzando Unterborn: ” Un astronauta che arrivasse su uno di questi pianeti dovrebbe munirsi di vanga e piccone molto resistenti”. Lo studio è stato presentato all’American Geophysical Union di San Francisco.
Sesondo la Panero, la struttura interna di questi pianeti-diamanti potrebbe essere analoga a quella della Terra, con i suoi diversi strati. Ma contrariamente al nucleo terrestre, fatto in prevalenza di ferro, ed al suo mantello, ricco di minerali di silicio, il nucleo di questi pianeti sarebbe composto prevalentemente di carbonio.
Lo studio realizzato dalla Panero, dopo una serie di esperimenti computerizzati su come i diamanti potrebbero essere creati, ha concluso che questi pianeti col nucleo di carbonio potrebbero generare le preziose pietre. Dice la Panero: ”I nostri studi computerizzati con appositi modelli hanno dimostrato che ”pianeti grandi quindici volte la Terra possono per metà essere composti di diamanti’.
Ma, in questo scenario fantascientifico, c’è un problema. Anche se, quando sarà, un’astronave terrestre arrivasse su uno di questi pianeti e gli astronauti riuscissero in qualche modo di estrarre diamanti a 150 km di profondità, la quantità riportata sulla terra, in base alle leggi del mercato, farebbe crollare il prezzo dei diamanti. E con esso l’impero, certo non limpido, della De Beers.