Talk Show, Vespa furioso: “Colpa di Santoro, Berlusconi dimentica la Libertà”

Bruno Vespa

Bruno Vespa non ci sta e, all’indomani della decisione del consiglio di amministrazione della Rai che ha sospeso per un mese i talk show politici punta il dito contro l’azienda, contro Silvio Berlusconi e, soprattutto, contro il Collega Michele Santoro.

«La decisione della Rai, come quella della Vigilanza, ha un nome e un cognome: Michele Santoro – spiega il conduttore di Porta a Porta in una lunga intervista al Corriere della Sera – È un eccellente professionista, uscirà dalla Rai con una magnifica buonuscita per rientrarvi come autore di preziose docufiction (io sono uscito dopo 39 anni con 300 milioni di lire) Ma intanto è passato sulla par condicio con il garbo di Attila».

AnnoZero, secondo Vespa, rappresenta un’anomalia nel sistema televisivo pubblico: «trovate un Paese in cui il giudice ordina la collocazione perpetua di un programma in prima serata».

Il conduttore di Porta a Porta, però, ne ha anche per il presidente del Consiglio che, qualche settimana prima della sospensione, aveva definito “pollai” i talk show politici: «Meglio il pollaio che il silenzio. Berlusconi ha fondato un partito che ha la Libertà nel suo nome. Non lo dimentichi mai. Detto questo, fin dai tempi dell’”editto bulgaro”, ho sempre difeso il diritto di Santoro ad andare in onda, ma mi rifiuto di credere che senza le violazioni di “AnnoZero” in Italia non ci sia libertà di stampa».

Su Mediaset, che ha presentato ricorso al Tar, Vespa è invece molto più cauto: «Credo e spero che il Tar accolga il ricorso delle tv commerciali contro la delibera dell’Autorità garante che impedisce anche a loro di occuparsi di politica. Vado contro i miei interessi ma la libertà d’espressione conta di più. Capisco l’imbarazzo di Mediaset, ma come si fa a togliere ai privati la libertà di parola? In ogni caso, il fatto che vadano in onda le trasmissioni concorrenti delle nostre, anche senza parlare di politica, per noi è un danno enorme».

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