ROMA – Un uomo è morto in Cina per il virus dell’Aviaria. E’ la prima di una lunga serie di vittime del supervirus killer che è allo studio negli Stati Uniti? L’uomo, Chen, 39 anni, autista di autobus di Shenzen, vicino a Hong Kong, era stato colpito da forte febbre il 21 dicembre e ricoverato in ospedale a Shenzen il 25 dopo essere risultato positivo al test sul virus.
Le sue condizioni di salute sono presto diventate critiche. L’uomo, dicono le autorità, non era stato in contatto con volatili prima di ammalarsi. Il giornale locale Southern Daily scrive che circa 120 persone che di recente hanno avuto contatti con la vittima non hanno a loro volta sviluppato sintomi della malattia. Chen, dicono ancora i media cinesi, nell’ultimo mese non è venuto a contatto con pollame o altri volatili e non è uscito da Shenzen, città industriale nella popolosa provincia di Guangdong, al confine con Hong Kong.
Lo scorso 22 dicembre l’amministrazione generale cinese per la quarantena ha sospeso l’arrivo di pollame da Hong Kong dopo che un pollo morto è risultato positivo al test dell’H5N1.
Dopo questa notizia la paura aumenta e diventa quasi fobia. E’ di pochi giorni fa infatti la notizia che è stato creato un virus che potrebbe sterminare l’umanità. Si tratta di un “super virus” dell’aviaria. Ma la questione ha posto un problema etico negli Stati Uniti: i ricercatori vogliono continuare a studiarlo, ma dall’altra parte c’è il timore che in mani sbagliate possa essere utilizzato per delle devastanti armi chimiche.
In effetti il virus dell’aviaria (H5N1) è molto potente e negli ultimi anni ha contagiato 500 persone e in più della metà dei casi ha causato la morte. Non solo. Gli scienziati hanno evidenziato che se il virus si dovesse ulteriormente evolvere porterebbe ad una pandemia globali dagli effetti devastanti. Proprio per questo, e per evitare ulteriori informazioni di carattere biologico l’antiterrorismo monitora la situazione.