Arte. I colori dei quadri di Van Gogh cambiati nel tempo

La Camera da Letto di Van Gogh
La Camera da Letto di Van Gogh

MILANO – I quadri di Vincent Van Gogh come li vediamo oggi sono diversi da come lui li aveva dipinti. I colori sono infatti cambiati nel tempo, con i gialli che si sono scuriti o schiariti e i rossi scomparsi.

E’ questa una delle conclusioni cui sono giunti diversi studi, illustrati a Milano al Politecnico in un workshop organizzato dal Centro Beni Culturali dell’ateneo in occasione dei 125 anni dalla morte dell’ artista olandese.

In collaborazione con il museo Van Gogh di Amsterdam, ”abbiamo proposto una rilettura della sua opera e delle scoperte fatte, che danno nuove indicazioni su come conservarne le tele”, spiega Lucia Toniolo, presidente del Centro Beni Culturali.

I colori e la luce si sono trasformati per via della luce cui sono stati esposti fino a metà del ‘900, dei processi chimici intervenuti e di alcune sostanze impiegate nei pigmenti.

Lo studio delle sue lettere ad Amsterdam ha fatto emergere che i colori sono cambiati. ”I processi chimici hanno trasformato la materia e gran parte dei cambiamenti dei colori sono dovuti alle loro interazioni con la luce”, continua Toniolo. La famosa Camera da Letto dell’artista, che noi vediamo in giallo e con le pareti blu, ”in realtà aveva le pareti viola. Con la luce molti dei coloranti organici presenti si sono persi portando ad un effetto di scoloramento”, conclude Toniolo.

Lo studio fatto dai ricercatori del Politecnico su Les Bretonnes et le Pardon de Pont Aven, conservato alla Galleria d’Arte Moderna di Milano, ha rivelato altri dettagli interessanti. Con tecniche di luminescenza e senza prelevare campioni dalla tela, hanno riscontrato l’uso di un pigmento bianco con una luminescenza, cioè la luce che emette un dipinto dopo essere stato illuminato con luce uv, più duratura.

”Pensiamo che sia per l’uso di un bianco a base di zinco. Alla fine dell’800 si stava passando dai colori artigianali a quelli industriali. Questi nuovi pigmenti avevano molte impurità e ciò ha influito sulla luminescenza”, aggiunge Daniela Comelli, del dipartimento di fisica del Politecnico.

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