Bronzi di Riace, la paura di Reggio Calabria: “A Roma per il restauro? Ce li stanno rubando”

Pubblicato il 12 Ottobre 2009 - 14:19 OLTRE 6 MESI FA

Sui Bronzi di Riace cresce la protesta: tutta Reggio Calabria è insorta contro il progetto, rivelato il primo ottobre dal soprintendente archeologo Simonetta Bonomi e dal sindaco Giuseppe Scoppellitti, di trasferire le due statue a Roma per non meglio specificati “interventi di manutenzione e conservativi”, come ha dichiarato Bonomi. Ma in città si teme che in realtà si tratti di un vero e proprio scippo.

Nella città calabrese è stato anche istituito un “Comitato per i Bronzi a Reggio” fatto di enti, associazioni, sindacati, Amici del Museo, Università per chiedere chiarezza. Soprintendente e sindaco hanno spiegato che, data la chiusura per restauri del Museo archeologico il primo novembre, tanto vale approfittare per fare un controllo.

Ma in realtà il capitolato d’appalto dei lavori al museo prevedeva che si svolgessero senza mai chiudere le porte della sala dei Bronzi. Un cambiamento in corsa, che rischia persino di scatenare ricorsi al Tar delle ditte che non si sono aggiudicate il lavoro.

Ma allora perchè non fare i lavori di restauro direttamente a Reggio Calabria? “La città deve avere risposte, altrimenti è lecito sospettare che gli interessi in campo siano altri”, tuona il segretario cittadino della Cgil Francesco Alì. “Se i Bronzi partiranno, non ci sarà nessuna garanzia di vederli tornare in Calabria”, gli fa eco il consigliere regionale Pd Liliana Frascà.