Cappella Sistina, aspirapolvere su vestiti turisti per preservare gli affreschi

Pubblicato il 21 Dicembre 2012 - 13:41 OLTRE 6 MESI FA
Cappella Sistina, aspirapolvere su vestiti turisti per preservare gli affreschi

ROMA – Uno di questi giorni potreste recarvi in visita alla cappella Sistina e all’ingresso vedervi piombare addosso un addetto alla sicurezza armato di mini-aspirapolvere con la quale spolvererà la vostra sagoma. Non spaventatevi, lo fa per preservare gli affreschi dall’inquinamento che ogni giorno migliaia di turisti portano con sé al cospetto di quell’immensità. Il sistema non è ancora stato messo in piedi ma è tra i buoni propositi da mettere a punto per l’anno nuovo. Progetti di sicura e imminente realizzazione che Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani, ha in serbo per il 2013.

Tra le altre cose Paolucci vorrebbe anche aprire al pubblico la nuova fototeca con milioni di immagini dall’800 a oggi; ristrutturare gli impianti di illuminazione e di climatizzazione della Sistina. E poi un tour virtuale.

Potrebbe essere “uno spazio dove il visitatore si siede e ascolta in tutte le lingue del mondo la spiegazione sugli affreschi di Michelangelo, mentre davanti ai suoi occhi scorrono le immagini della volta e del Giudizio Universale, ma a grandezza atlantica, come mai riuscirebbe a vederle nella Sistina vera”. La visita virtuale “non è pensata in sostituzione di quella reale, ma per aiutare a capire che cosa si andrà a vedere”.

La fototeca “è già in allestimento al primo piano dei Musei Vaticani: oltre duemila metri quadrati ricavati accanto all’ingresso”. Ed è anche previsto un impianto per spolverare i visitatori che entrano in Sistina. “Spolverarli, pulirli, raffreddarli”. Come? “Coprendo – risponde Paolucci – i cento metri prima dell’entrata con un tappeto che pulisca le scarpe, installando bocchette aspiranti ai lati del percorso per risucchiare la polvere degli abiti, abbassando la temperatura per togliere calore e umidità dai corpi. Polvere, temperatura, umidità e anidride carbonica sono i grandi nemici dei dipinti”.