“Le fabbriche dei sogni” in mostra a Milano: gli oggetti come specchio di un’epoca

MILANO – C’è un assunto chiaro alla base della mostra “Le fabbriche dei sogni. Uomini, idee, imprese e paradossi delle fabbriche del design italiano”, inaugurata in triennale e visibile sino al prossimo 26 febbraio: è un errore credere che il design abbia a che fare con le cose. Quelle sono solo il mezzo con cui si esprime, ma in realtà, il design è faccenda di uomini, tempi e inquietudini. Lo spiega Silvana Annicchiarico, direttore del Design Museum della Triennale di Milano e responsabile della mostra: “Il design – spiega – fa in modo che gli oggetti non siano mere protesi funzionali, ma espressione riflettente e riflessiva dell’uomo stesso, del suo tempo e delle pulsioni di entrambi”.

Oggetti dunque che smettono di essere tali per raccontare e ritrarre un‘epoca intera, raccolti e catalogati in una mostra, cogliendo l’occasione dei 50 anni del Salone del mobile. Tra le sale del museo di Parco Alemagna il visitatore attraversa una lunga sequenza di oggetti icona, pietre miliari del design italiano, realizzati da autori come Fornasetti, Artemide, Cappellini, De Padova, Driade, Luceplan, Zanotta, Kartell. “La nostra mostra – continua la Annichiarico – raccoglie le opere dei capitani coraggiosi dell’industria e della creatività italiane. Nomi senza i quali nulla di quello che è stato nell’industria e nel design italiano sarebbe successo”.

Non è un caso, dunque, che a curare l’allestimento della mostra sia stato Alberto Alessi, che la direttrice non esita a definire “il più eretico dei designer italiani” e che ha dato una forte impronta alla selezione delle opere: «Il percorso della mostra oscilla fra due poli- spiegano dalla triennale- da un lato un pensiero teorico preciso e approfondito che deriva dalle riflessioni portate avanti dal curatore su questi temi negli ultimi anni, dall’altro una modalità di trattazione poetica, artistica e favolistica che attinge all’immaginario di Lewis Carroll e Antoine de Saint-Exupéry».

Il risultato è un percorso giocoso e divertente, capace di far scoprire le opere e la vita, strettamente legati, di 50 anni di storia della creatività italiana, in grado di mettere in evidenza i valori artigianali e pratici di queste “fabbriche dei sogni”, ma anche il pensiero poetico e l’orgoglio del made in Italy, attento alla qualità dei materiali e all’armonia delle forme.

Una sezione della mostra poi si rivolge ai prossimi 50 anni, al design che verrà e al futuro che sarà, esponendo nella sezione “New italian design” il lavoro di 8 giovani designer che, non ancora inseriti nei giri della produzione ufficiale, autoproducono da soli le loro creazioni.

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