Gli eredi di Picasso al contrattacco: il ladro era l'autista

PARIGI – Torna sotto i riflettori il misterioso ritrovamento, l'inverno scorso, di 271 opere di Pablo Picasso nel garage del suo elettricista e di un altro centinaio a casa del suo defunto autista, nel sud della Francia. La Picasso Administration, la società che gestisce gli interessi degli eredi del pittore, è passata al contrattacco e grazie a un'indagine interna è riuscita a mettere sotto inchiesta l'elettricista, Pierre Le Guennec, e sua moglie, per ricettazione.

I figli dell'artista sono infatti decisi a provare che si tratta di ''un furto'' e non di un regalo di Picasso come sostiene l'elettricista. E che il ladro fosse l'autista.

''Dopo mesi di indagini infruttuose la polizia si era scoraggiata. Tutti i testimoni sono infatti morti, Picasso nel 1973 e sua moglie, Jacqueline, nel 1984 – ha spiegato al quotidiano Le Monde, Jean-Jacques Neuer, avvocato della Picasso Administrations – La nostra inchiesta interna ha pero' permesso di fornire al tribunale nuovi elementi sospetti''.

La successione Picasso ritiene che ci siano ''incoerenze'' riguardo le circostanze dei regali ed è riuscita a fare mettere sotto inchiesta la coppia Le Guennec per ''ricettazione''.

Secondo Neuer, è l'autista, Maurice Bresnu, che ha piazzato i Le Guennec a casa di Picasso e che ha architettato una ''macchinazione familiale'' per imbrogliare Picasso: sua moglie era infatti la cugina dell'elettricista.

Gli inquirenti hanno quindi allargato l'inchiesta alla famiglia Bresnu – l'autista è morto nel 1991 e sua moglie nel 2009, non hanno figli, gli eredi sono i cugini – e ai regali che ha ricevuto da Picasso. ''Solo 7 o 8 opere ricevute dai Bresnu hanno una dedica di Picasso – ha osservato la Picasso Administrations – Il problema si pone per tutto il resto''.

''Trasformare il signor Bresnu in ladro e i Le Guennec in ricettatori: tutto questo è una manovra della Picasso Administration. Non ci sono prove!'', ha ribattuto Charles-Etienne Gudin, il nuovo avvocato dei Le Guennec. E ha aggiunto: ''Contesterò davanti alla giustizia la qualità di eredi di tre dei cinque figli di Picasso, Claude, Maia e Paloma, e di conseguenza la loro possibilità di costituirsi parte civile in questa vicenda : sono infatti tre figli adulterini''.

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