Guastalla, riscoperta la Chiesa della Beata Vergine della Concezione. Un gioiello voluto da Cesare Gonzaga

Un gioiello voluto da Cesare Gonzaga impreziosito da un organo realizzato dal cembalaro dei Borbone di Napoli.

di Enrico Pirondini
Pubblicato il 15 Novembre 2022 - 12:46 OLTRE 6 MESI FA
Guastalla, riscoperta la Chiesa della Beata Vergine della Concezione. Un gioiello voluto da Cesare Gonzaga

Guastalla, riscoperta la Chiesa della Beata Vergine della Concezione. Un gioiello voluto da Cesare Gonzaga

Nella “città delle chiese” – 40 , oratori compresi – Guastalla dal ‘500 ha registrato un fervore religioso straordinario testimoniato dalla presenza di numerosi ordini monastici che hanno alimentato un impetuoso slancio edificatorio. E sull’abbrivio di tale ardore e passione è stata edificata la chiesa della “Beata Vergine della Concezione” su un lato della odierna piazza Garibaldi.

Un tempio subito affollatosi. Documenti della Maldotti certificano che già nel 1579 i frati Francescani vi espletavano le funzioni religiose. E soltanto quattro anni prima il cardinale Carlo Borromeo aveva consacrato il Duomo. I frati francescani Minori Osservanti erano arrivati in città nel 1572 (chiamati da Cesare Gonzaga) e si diedero subito da fare. Dunque Concezione frequentata da fedeli di ogni ceto sociale: dal barigello (capo delle guardie) al pegolotto (venditore ambulante).

La pianta ottagonale

La chiesa è indubbiamente originale. L’ha disegnata l’architetto Antonio Filippi, personaggio di casa dei Gonzaga che lo stimavano per aver ridisegnato la chiesa della Santissima Annunziata, la chiesa dei Servi; il tempio che i Padri Serviti avevano inizialmente affidato agli allievi del Volterra (1535-1594), e che appunto il Filippi rivisitò. La pianta ottagonale non è la sola caratteristica della Concezione anche se la più rilevante ; oltretutto è completata da una cupola non decorata che ne esalta la misurata “sobrietà”. C’era originariamente anche un coro, eliminato nel 1924 per dare maggior spazio alla casa attigua del cappellano. Portale e facciata risultano in linea col il progetto di Filippi. All’interno ci sono tre altari “decorati da eleganti paliotti” come ha ben sottolineato Daniele Daolio nel suo documentato saggio del 1998. Infine va ricordata la scultura lignea che si trova sopra l’altare di destra; opera del 17esimo secolo e vanno segnalati i cinque dipinti che “ornano la parte interna”.

Artisti di scena a Guastalla

Tanti nell’epoca d’oro. Famosi e no. Maestri e allievi di grandi scuole (Daniele da Volterra, orbita Michelangelo . E poi Guido Reni, Ludovico Carracci, i Campi di Cremona, i maestri carpigiani della scagliola, il Parmigianino e il Guercino). Non stupisca allora se Guastalla, nelle sue chiese e nei suoi palazzi, ne ha beneficiato e conservato nel tempo preziose testimonianze. Merito del mecenatismo e delle conoscenze dei Gonzaga, di una corte signorile che divenne poi il luogo privilegiato per lo sviluppo del Rinascimento – dal Quattrocento a metà Cinquecento – in testa Mantegna, Pisanello, Giulio Romano, Leon Battista Alberti.

Soprattutto gli “scossoni” del Cinquecento – Riforma protestante di Lutero (1517), Controriforma Cattolica – ebbero conseguenze : l’arte diventò ricerca inquieta e iniziarono le indagini sperimentali. Guastalla, pro quota, ne fece parte. La chiesa della Concezione ne è la prova.

L’organo molto prezioso

A conferma degli scenari citati, soccorre a testimonianza l’organo della Concezione. Un gioiello. Una rarità. Lo ha costruito il maestro napoletano Antonio Domenico Rossi, organaro e cembalaro stabile della famiglia Borbone di Napoli, ramo cadetto dei Borbone di Spagna deposti nel 1861 dopo un regno di 107 anni. Il maestro era conosciuto e stimato in tutto il regno. Venne a Guastalla volentieri. Era il 1785. Lo stesso anno in cui Rossi firmò il contratto di un organo con l’architetto Luigi Vanvitelli (1700-1773), il creatore della Reggia di Caserta. Si mise subito al lavoro, realizzando un piccolo capolavoro: due mantici, 6 registri più un caratteristico registro di zampogna usato soprattutto per le Pastorali di Natale. È ancora con tutte le sue parti originali. L’organo gemello di Caserta non c’è più. L’organo di Guastalla è pronto per una nuova vita di concerti.