"La Gioconda? Era Pacifica Brandani, cortigiana di Urbino"

ANCONA, 13 NOV – Non e' Monna Lisa, ma neppure Salai. La Gioconda sarebbe il ritratto idealizzato e non ripreso dal vero di Pacifica Brandani, una nobildonna sposata della corte di Urbino, amante dei figlio di Lorenzo de' Medici, Giuliano, duca di Nemours, a cui diede un figlio illegittimo.

Lo sostiene lo storico romano Roberto Zapperi. Una tesi – annuncia oggi il Corriere Adriatico – toccata anche da un'indagine di prossima pubblicazione delle 'cacciatrici di paesaggi' Olivia Nesci e Rosetta Borchia, che avrebbero individuato nello sfondo del dipinto leonardesco elementi paesaggistici riconducibili al Montefeltro.

I fatti, secondo Zapperi, risalgono all'inizio del XVI secolo quando Giuliano de' Medici era esule presso la corte di Urbino, dove intreccio' una relazione con Pacifica Brandani, morta poco dopo la nascita del figlio nel 1511, il futuro cardinale Ippolito de' Medici. Giuliano prese il bambino con se', lo porto' a vivere preso suo fratello, papa Leone X, e commissiono' a Leonardo un ritratto di Pacifica, che il piccolo non aveva potuto conoscere.

Un ritratto, quindi, tutto basato sui ricordi e le descrizioni che il padre fece all'artista, il quale non aveva mai visto la donna in persona. Giuliano pero' mori' prima di poter ritirare il quadro, che Leonardo porto' con se' in Francia e poi dono' a Gian Giacomo Caprotti, allievo e forse amante del pittore, proprio quel Salai che un'altra parte della critica vedrebbe nei panni en travesti della Gioconda, e poi fini' nel patrimonio di Francesco I.

L'ipotesi dell'identificazione della Gioconda con Pacifica era stata accennata anche da Carlo Pedretti, massimo studioso di Leonardo. E Zapperi ci ha dedicato un libro pubblicato in Germania, Spagna e Giappone, non in Italia. Ma ulteriori lumi potrebbero venire dalla ricerca di Olivia Nesci e Rosetta Borchia, che in passato hanno rintracciato i colli delle Marche nei quadri di Raffaello e Piero della Francesca.

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