GENOVA – Quadri falsi alla mostra di Amedeo Modigliani a Genova? E’ quello che ipotizza la procura del capoluogo ligure, che ha aperto una inchiesta sulle tele esposte a Palazzo Ducale.
L’inchiesta, in mano al procuratore aggiunto Paolo D’Ovidio e al pm Michele Stagno, è a carico di ignoti e il reato ipotizzato è quello di una violazione del codice dei beni culturali e paesaggistici. Nelle prossime ore gli inquirenti potrebbero anche incaricare un perito che analizzi le opere contestate per capire se siano autentiche o meno.
Le indagini sono svolte dai carabinieri del nucleo operativo tutela patrimonio culturale di Roma che avevano ricevuto un esposto del collezionista d’arte toscano Carlo Pepi. Era stato lui a sollevare dubbi sull’autenticità e sull’attribuzione di alcune opere esposte supportati da una dichiarazione dello studioso d’arte Marc Restellini, che aveva scritto: “Questa mostra è dubbia e ho dovuto segnalare questa situazione alle autorità italiane non appena ho visto il contenuto. L’Istituto conosce queste opere, si tratta di falsi, disponiamo di tutta la documentazione e prove scientifiche per confermarlo. Si tratta di falsi noti per almeno un terzo dei dipinti esposti”.
In una nota, Palazzo Ducale e MondoMostre Skira (la società organizzatrice di mostre a livello internazionale) hanno definito l’apertura dell’indagine “utile” manifestando la volontà di “prestare la massima collaborazione agli organi inquirenti”.
Nella nota Palazzo Ducale e MondoMostre Skira ribadiscono di aver dato mandato ai propri legali di procedere giudizialmente “a tutela della propria immagine e del proprio operato” e ha annunciato che nei prossimi giorni, su invito di Palazzo Ducale e di MondoMostre Skira “sarà presente a Genova il professor Rudy Chiappini (uno dei curatori della nostra, ndr) per illustrare le scelte operate”.