Mosca in fila per Caravaggio: la più grande mostra fuori dall’Italia

Pubblicato il 5 Dicembre 2011 - 15:58 OLTRE 6 MESI FA

"Amore dormiente" di Caravaggio

MOSCA – Una mostra “storica” di Caravaggio a Mosca, la più grande mai organizzata fuori dall’Italia. Undici opere di Michelangelo Merisi esposte al Museo Pushkin, il maggior museo moscovita. La mostra è il culmine degli scambi tra Italia e Russia nell’anno ad essi dedicato.

L’esposizione propone fno al 19 febbraio undici capolavori attribuiti con certezza a Caravaggio, ripercorrendone la carriera dall’età giovanile alla morte, nel 1610. Campione delle sue prime opere è Il ”Ragazzo con canestra di frutta” (1953, Roma, Galleria Borghese), che rivela già alcuni dei tratti caratteristici della sua pittura, come il realismo e il chiaroscuro.

Quattro le tele della maturità: una rappresentazione di Giovanni Battista (1602), piena d’energia ed ispirata a quella di Michelangelo, realizzata per un illuminato aristocratico romano, Ciriaco Mattei. Una seconda versione dello stesso soggetto, creata un po’ più tardi (1604) per la famiglia Corsini, dove il Santo è dipinto profondamente immerso nelle riflessioni.

Quindi la ”Conversione di San Paolo” (1604-1606), un’opera di straordinaria importanza conservata nella Basilica di Santa Maria del Popolo a Roma, e la leggendaria ”Deposizione” (1602-1604) che eccezionalmente lascia la Pinacoteca Vaticana e che stupisce lo spettatore per il realismo dei sentimenti e per la forte tensione drammatica.

Infine le opere successive alla fuga da Roma per evitare il rischio di una condanna a morte per aver ucciso una persona, il periodo più angoscioso della sua vita: la ”Cena in Emmaus” (1606) dalla Pinacoteca di Brera, la ”Flagellazione di Cristo” (1607), dal museo napoletano di Capodimonte, l’ ”Adorazione dei pastori” (1609), dal museo regionale di Messina e ”L’amore dormiente” (1608), dalla Galleria Palatina di Firenze.

In mostra anche l’ultimo capolavoro del maestro, il ”Martirio di S. Orsola” (1610). Una carrellata straordinaria valorizzata da un allestimento essenziale e da una illuminazione che esalta i famosi chiaroscuri caravaggeschi. Una vetrina che ha richiesto un lungo e paziente lavoro per riunire capolavori provenienti da undici sedi diverse.

”E’ sicuramente la più bella mostra mai allestita all’estero su Caravaggio, che a 400 anni dalla sua morte ci trasmette ancora la sua forza inventiva e innovativa, un dono che speriamo resti una caratteristica costante del nostro Paese”, ha sottolineato durante la presentazione l’ambasciatore italiano a Mosca Antonio Zanardi Landi.

”Questa mostra è un unicum”, gli ha fatto eco la direttrice del Museo Pushkin Irina Antonova, accostando Caravaggio ai ”titani dell’epoca rinascimentale” e definendo la sua eredità ”una svolta rivoluzionaria nell’arte europea”, capace di ”influenzare tutti i grandi maestri del XVII secolo, da Rubens a Poussin, da Rembrant a Velasquez”.