Mostre, l’arte erotica giapponese a Milano: al via “Shunga”

All’arte erotica giapponese del periodo Edo (1603-1867) è dedicata la mostra “Shunga”, in programma al Palazzo Reale di Milano dal 21 ottobre al 31 gennaio. Saranno circa cento le stampe esposte, oltre a 30 libri originali e a dieci antichi kimono.

Gli Shunga (letteralmente “immagini della primavera”) sono stampe a soggetto erotico, spesso colorate, realizzate con la tecnica della xilografia e considerate tra le più significative espressioni della corrente artistica “Ukiya-re”.

Esprimevano una concezione edonistica dell’esistenza, in contrasto con la rigida morale neo-confuciana della classe guerriera dei samurai che reggeva il governo centrale del Giappone e che cercò di ostacolare queste espressioni con divieti e censure.

Tuttavia gli Shunga riuscirono ad affermarsi come componente fondamentale nella produzione dei più importanti artisti del tempo – come Harunobu, Koryusai, Kiyonaga, Utamaro e Hokusai – e furono molto apprezzati anche come illustrazioni per libri erotici.

A partire dalla seconda metà dell’Ottocento, dopo che il Giappone fu costretto ad aprirsi agli scambi commerciali, gli Shunga arrivarono in Europa e furono motivo di ispirazione per artisti come Van Gogh, Toulouse-Lautrec e Klimt.

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