Musei, Berlusconi gioisce: Milano avrà la sua Grande Brera. Costo dell’opera: cento milioni

Pinacoteca di Brera

La Grande Brera non è più solo un progetto sulla carta, come è stato per almeno 30 anni. Sulla strada della trasformazione della pinacoteca milanese in un moderno museo internazionale, da oggi non c’è più l’ostacolo degli studenti e dei docenti dell’Accademia di Belle Arti che a lungo si erano opposti all’ipotesi di un trasferimento dalla storica sede di via Brera.

Il primo ad applaudire a questo passo in avanti è stato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. ”Anche Milano finalmente potrà avere – ha affermato il premier – grazie al Ministero della Cultura e al dottor Mario Resca, un grande museo di respiro europeo degno della storia e dell’importanza economica e civile della citta”’.

Il regista dell’operazione è stato infatti Resca, commissario straordinario per la Grande Brera che, d’intesa con i ministri dei Beni Culturali Sandro Bondi, dell’Istruzione Mariastella Gelmini e della Difesa Ignazio La Russa e con il sindaco di Milano Letizia Moratti, è riuscito a presentare una proposta gradita a chi fino a questo momento aveva contrapposto il progetto del nuovo museo al destino dell’Accademia.

Pur mantenendo le aule frontali del proprio nucleo storico all’interno complesso monumentale di via Brera, la scuola di Belle Arti trasferirà gran parte delle proprie attività didattiche negli spazi dell’ex caserma di via Mascheroni, messa a disposizione dal ministero della Difesa. Ventimila metri quadri (estendibili a 26) che hanno fatto scendere dalle barricate anche il direttore dell’Accademia, Gastone Mariani.

”Non parlate di trasloco – si è rallegrato direttore – questo è un ampliamento dell’Accademia che così potrà triplicare i propri spazi”. Con il trasferimento dei laboratori dell’Accademia si libereranno spazi per la Pinacoteca che così potrà esporre collezioni oggi non visibili al pubblico e dar vita al nuovo grande polo museale.

Il Fondo italiano dell’Ambiente ha subito salutato l’accordo come una ”svolta straordinaria”. ”Ora la speranza è che grazie alla buona volontà di tutti gli interlocutori coinvolti – ha affermato la presidente del Fai Ilaria Borletti Buitoni – si riesca finalmente a realizzare un progetto di respiro internazionale”.

Per dare concretezza al progetto della Grande Brera, che Resca conta di poter inaugurare per l’Expo del 2015, saranno necessari circa un centinaio di milioni di euro, che saranno finanziati in parte con fondi ministeriali, in parte grazie al supporto dei privati.

”Oggi abbiamo posto le basi – ha riconosciuto Bondi – per la nascita di uno dei più grandi musei europei”. E per sottolineare la portata dell’accordo Ignazio La Russa ha ricordato che già Napoleone, quando fondò la Pinacoteca nel 1809, la pensò come diretta concorrente del Louvre. ”Quello che non è riuscito a fare Napoleone – ha affermato scherzando La Russa – non è detto che invece non riesca al ministro Bondi e al ministro Gelmini con l’aiuto del sindaco Moratti”.

Gestione cookie