Parigi: La misteriosa e affascinante arte del Bhutan infine rivelata

Pubblicato il 16 Novembre 2009 - 11:59 OLTRE 6 MESI FA

È in corso in questi giorni a Parigi una mostra eccezionale. Per il visitatore di passaggio come per il residente in pianta stabile, questo è uno di quegli appuntamenti che non si devono assolutamente mancare. Per la prima volta in Europa sono infatti esposti gli inestimabili tesori dell’arte sacra del Bhutan. Questo piccolo paese, appollaiato sulle cime dell’Himalaya, si è fatto per secoli scudo impenetrabile ad ogni influenza esterna grazie alle sue imponenti montagne.

Ai nostri tempi le cose cambiano velocemente e anche il minuscolo e inaccessibile Bhutan si apre, almeno un poco, agli effetti della globalizzazione. Eppure, nonostante dal 1999 ci sia perfino la televisione, il paese rimane uno scrigno di misteri e di esotiche fascinazioni. Basti pensare che questo è l’unico lembo di terra al mondo dove il tantrismo, variante esoterica del buddhismo, sia religione ufficiale. Uno degli ultimi paesi al mondo a dotarsi di costituzione, e dove il capo di Stato ha promesso una politica dove lo sviluppo non sarà calcolato, quantitativamente, sul PIL, ma, qualitativamente, sul FNL, la felicità nazionale lorda.

La mostra è il risultato di un lavoro accurato, paziente e di ardua realizzazione. « Durante più di cinque anni – spiega il direttore della manifestazione, Stephen Little – abbiamo visitato i trentacinque monasteri buddistici di questa regione. Tutti i pezzi esposti sono oggetti di culto. Infatti, due monaci gli accompagnano per purificarli regolarmente durante il loro soggiorno all’estero». D’altronde, molti di questi tesori si trovano custoditi in monasteri situati a più di quattromila metri di altitudine, accessibili solo dopo diverse ore di marcia.

La storica mostra ospitata dal Musée Guimet illustra le preziosità e le bellezze di un’arte quasi del tutto sconosciuta in Europa. Il tantrismo locale si è, per più di un millennio, espresso in un arte coloratissima e ricca di dettagli. Grazie alla sua peculiare posizione geografica, il reame buddista ha sviluppare una propria età d’oro, durata fino al XIX secolo. Il privilegiato ospite del museo Guimet potrà vedere uno splendido florilegio artistico di quest’epoca grande, misteriosa e sconosciuta.