Dal Louvre a Roma, le sculture dei Borghese tornano a casa

Pubblicato il 5 Dicembre 2011 - 14:33 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Almeno per quattro mesi i marmi Borghese tornano a casa. Una galleria fra le più imponenti di Roma, grazie soprattutto alla collezione di Scipione Borghese, rivedrà per alcuni mesi i fasti dell’epoca d’oro con il ritorno di alcune meravigliose sculture greco-romane: infatti il museo Louvre concede per la prima volta dopo tanto tempo l’onore di un ritorno a casa di alcuni capolavori portati via ai tempi di Napoleone. Sarà perciò possibile rivedere la collezione Borghese nella sua originaria completezza.

I Borghese e l’antico è il titolo della mostra aperta a Roma dal 9 dicembre al 9 aprile 2012, riscatto seppur temporaneo di uno dei più duri colpi inferti al patrimonio artistico italiano. L’ingloriosa vendita avvenne nel 1807 dal principe Camillo Borghese (marito di Paolina Bonaparte) al potente cognato Napoleone I. Il valore delle sculture fu stimato dall’antiquario Ennio Quirino Visconti che in gran segreto scelse i pezzi migliori dei marmi allora mirabilmente incastonati nelle sale di Villa Borghese, dove solo venti anni prima il principe Marcantonio li aveva fatti sistemare dall’architetto Antonio Asprucci. La spedizione fu lunga e costosa: i viaggi durati fino al 1811 costarono al governo francese altri 800 mila franchi. Degli iniziali 13 milioni di franchi che l’imperatore aveva dichiarato di voler pagare, Camillo ne ricevette solo 8: perché il divorzio da Paolina e l’avvento della Restaurazione interruppero il flusso dei pagamenti.

Oggi dopo 200 anni esatti, il pubblico italiano torna ad ammirare nel contesto originario 65 opere della collezione con capolavori come il Vaso Borghese, l’Ermafrodito, e il Sileno con Bacco fanciullo.