San Tammaro (Caserta): la reggia Carditello all’asta per soli 15 milioni

SAN TAMMARO (CASERTA) – Sta per essere deciso il destino della reggia borbonica di Carditello, il gioiello dell’architettura settecentesca che sorge a San Tammaro, nella piana casertana. Abbandonata e saccheggiata, la residenza voluta da Ferdinando IV per sé, come casina di caccia e come azienda agricola modello, potrebbe essere venduta all’asta il 15 marzo. Il prezzo è quasi irrisorio: 15 milioni per un capolavoro affrescato da Jakob Philip Hackert e al quale, uno dopo l’altro, hanno rubato tutti i pilastrini di marmo delle balaustre, oltre ai gradini delle scalinate, ai camini e agli stemmi. La zona è presidiata dalla camorra (Casal di Principe è a pochi chilometri) e la reggia potrebbe far gola.

Circolano però anche altre voci. Interessata all’acquisto si dice sia Cristiana Coppola, figlia di Cristoforo, uno dei protagonisti della disastrosa avventura del Villaggio Coppola, la città interamente abusiva sorta negli anni Sessanta sul litorale domiziano. Cristiana Coppola, che opera nel settore del turismo e dell’edilizia, è anche vice presidente di Confindustria.

Nei giorni scorsi il sindaco di San Tammaro, Emiddio Cimmino, ha iniziato uno sciopero della fame negli uffici del Comune, rivolgendo un appello a tutte le forze politiche. “Non mi muovo da qui, fino a che il presidente della Regione Stefano Caldoro non prenderà un provvedimento definitivo”, dice il sindaco. Ma Caldoro e la sua giunta non danno segni di vita.

Eppure, segnala il consigliere del Pd Nicola Caputo, “3 milioni di euro sono stati stanziati per l’acquisizione della reggia”. Ma ne servono almeno altri 6 perché la società di recupero crediti si dichiari soddisfatta, stando a un intesa raggiunta anni fa. “È stata proposta anche l’istituzione di una Fondazione”, aggiunge Caputo, “che dovrebbe poi gestire la reggia”.

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