Jack Levine, artista contemporaneo che aveva raggiunto la celebrità per i suoi dipinti di politici-crapuloni e uomini d’affari ritratti a tavola mentre si abuffano in modo pantagruelico, è morto la notte scorsa a New York.
Aveva 95 anni, e secondo il New York Times era conosciuto come un ”pittore realista sociale”.
Nato a Boston da genitori ebrei di origine lituana, Levine ebbe modo di formarsi ad Harvard e di aderire al cosiddetto ”espressionismo di Boston” prima di trasferirsi a New York, nel 1945.
Cinque anni prima, nel 1940, aveva partecipato al Museo di Arte Moderna di Manhattan alla sua prima mostra, che di fatto gli aveva aperto le porte alla notorietà.
Considerato un ”poeta di satira sociale” formatosi nel segno di grandi maestri come El Greco e Tiziano, Levine era considerato uno dei ultimi artisti contemporanei universalente noti.
Le sue opere sono esposte in alcuni dei più importanti musei al mondo. Nel 1973 il Vaticano acquistò uno dei suoi dipinti, ”Caino e Abele”, dipinto nel 1961. Il dipinto piaceva particolarmente a Papa Paolo VI.
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