ROMA -Il giallo brillante dei dipinti di Van Gogh rischia di ‘spegnersi’. Lo ha scoperto uno studio internazionale a cui hanno collaborato il Cnr e l’università di Perugia appena pubblicato sulla rivista Analytical Chemistry, secondo cui il pigmento usato dal grande pittore e da molti suoi contemporanei è particolarmente suscettibile alla riduzione, e quindi all’imbrunimento, per cause ancora non del tutto chiarite.
“La problematica è nota da tempo. Le varie sfumature del giallo, tipiche della vibrante pittura di Vincent van Gogh e di molti altri impressionisti come Seraut, Pissarro, Manet e Reinoir, sono a rischio – spiega Costanza Miliani, ricercatrice dell’Istm-Cnr e coautrice dello studio – I gialli a base di cromato di piombo (giallo cromo), a dispetto della bellezza e intensità delle tinte, sono caratterizzati da una scarsa stabilità chimica e fotochimica che si manifesta nel tempo con un marcato imbrunimento”.
Per arrivare a questa conclusione i ricercatori hanno effettuato indagini spettroscopiche su campioni originali di pittura e altri di riferimento invecchiati artificialmente, riuscendo a risalire a tutte le reazioni chimiche che avvengono sul pigmento in uno strato di 1-2 micron (millesimi di millimetro). I ricercatori puntano adesso a comprendere quali condizioni favoriscano il processo e le possibilità per rallentarlo, contando sul fatto che non tutti i dipinti di van Gogh hanno subito la stessa alterazione: ad esempio nella serie dei Girasoli la versione conservata presso la National Gallery di Londra mantiene le tonalità vibranti del giallo non alterato mentre la versione del van Gogh Museum di Amsterdam presenta un marcato viraggio al marrone.
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