PARIGI – La vera Gioconda rubata dai nazisti? Durante la seconda guerra mondiale, come durante ogni guerra, il prezzo del conflitto non fu solo pagato dalle innumerevoli vite umane perdute. Tra il 1939 e il 1945, migliaia di opere d’arte furono saccheggiate, portate via da musei e dalle case dei collezionisti, spesso ebrei e oppositori politici spogliati dei loro beni. Negli ultimi mesi quest’aspetto meno conosciuto della seconda guerra è stato portato all’attenzione del pubblico grazie ad un film di prossima uscita e ad un avvenimento di cronaca: le riprese di Monuments Men realizzato dal regista ed attore George Clooney sono state da poco completate ed è di poche settimane fa l’incredibile ritrovamento in un appartamento di Monaco di opere d’arte trafugate dai nazisti più di cinquant’anni fa.
La rievocazione di quegli avvenimenti fa svolgere gli sguardi sul dipinto più famoso del mondo, la Monna Lisa di Leonardo da Vinci. La Gioconda non è stata forse rubata dal terzo Reich durante l’occupazione di Parigi, come sembrano affermarlo alcune testimonianze?
Furono Adolf Hitler, che al tempo della sua giovinezza aveva nutrito ambizioni artistiche, ed Hermann Göring, ad organizzare la depredazione artistica dei paesi conquistati. Una divisione dell’esercito, l’Einsatzstab Reichsleiter Rosenberg, fu specialmente preposta al furto delle opere d’arte. Per anni, la ESR saccheggiò musei, chiese, gallerie e case private, e si impadronì di opere di Michelangelo, Van Eyck, Picasso, Matisse e tanti altri.
Molte delle opere d’arte sottratte furono custodite dai nazisti ad Altaussee, una miniera di sale nelle alpi austriache, equipaggiata per conservare il prezioso bottino di guerra. Sebbene i cataloghi elaborati dai nazisti non menzionino il furto della Gioconda, alcuni documenti del controspionaggio alleato – dovuti ad agenti doppi che lavoravano con gli austriaci – affermano che, durante il conflitto, il celebre dipinto di Da Vinci si trovava in questo caveau nazista sotterraneo. Dal canto suo, il museo parigino ha per anni declinato di fornire indicazioni sul destino della Monna Lisa durante la guerra, infittendo il mistero.
La Gioconda oggi al museo parigino sarebbe forse una copia dell’originale, perduto per sempre dopo aver passato anni ad Altaussee?
Recentemente, il Louvre ha fornito quella che pare la versione definitiva della storia della Gioconda durante la seconda guerra mondiale. Il ritratto originale del pittore italiano fu, all’indomani dello scoppio della guerra, trasferito insieme con centinaia di altre opere d’arte sensibili, in un luogo sicuro. Da allora, e fino alla fine della guerra, grazie alla premura dei conservatori francesi, il dipinto cominciò un’erranza programmatica – di museo in museo, di casa privata in casa privata – per sfuggire alle mani rapaci dei nazisti, fino alla fine delle ostilità e ritorno al Louvre nel 1945. Nella miniera di sale di Altaussee c’era sì una Gioconda. Ma si trattava di una copia cinquecentesca, particolarmente ben riuscita, del dipinto, come ne sono sempre esistite.
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