Beffa Imu. Maurizio Belpietro. Per 36 mila case A1, tassa 111 mila euro ciascuno

maurizio belpietro
Maurizio Belpietro: allarme Imu

La beffa Imu che Silvio Berlusconi sta giocando alla sinistra si rivela in pieno nell’articolo di fondo di Maurizio Belpietro su Libero, che Blitzquotidiano propone come articolo del giorno.

Non è, quello di Maurizio Belpietro, un editoriale classico: è piuttosto un articolo documentato e basato su numeri che fanno impressione.

Prima di passare a riassumerlo, alcune considerazioni.

Con la battaglia della Imu, Berlusconi, che intanto ha messo in moto anche quella sul condono edilizio, ottiene una serie di risultati per lui positivi:

1. mette in un angolo la sinistra, che si dibatte tra dinieghi iniziali, limiti e esclusioni successivi, che accentuano il suo carattere post comunista;

2. fa passare il messaggio che lui è per togliere la Imu a tutti;

3. se poi andrà a finire che i più ricchi, tra i quali prosperano i suoi elettori, pagheranno davvero le cifre spropositate che Belpietro paventa, saranno compensati, in termini elettorali, dal consenso acquisito presso la grande massa degli italiani.

Così Berlusconi si avvia, se il Padreterno gliene lascerà il tempo, a vincere le prossime elezioni portato in trionfo da milioni di descamisados che lo incoroneranno nuovo Juan Peron.

Berlusconi dovrà certo ringraziare sua madre per il cervello che gli ha dato, ma se sarà onesto riconoscerà anche grande merito ai suoi nemici.

Nel suo articolo Maurizio Belpietro parte da una notizia:

“Torna l’idea di un maxi prelievo sulle abitazioni di pregio per trovare i soldi necessari alla cancellazione della Imu sulla prima casa. Non so su quali numeri si basi questa proposta, ma a me pare si stiano sparando conti a casaccio”.

Le abitazioni di pregio, spiega, sono quelle accatastate A1. In tutto, secondo i dati della Confedilizia, complessivamente in tutta Italia sono 36 mila. Questo significa, argomenta Belpietro

“che i circa 4 miliardi che servono per cancellare la imposta municipale sulla prima casa devono essere divisi per 36 mila e dunque che ognuno dei fortunati possessori di queste magnifiche magioni, oltre all’ Imu che già paga, dovrà sobbarcarsi l’onere di cacciare ogni anno altri 111 mila euro di tassa. […]

“Ma è pensabile che, oltre alle imposte già versate al momento dell’acquisto e a tutte le spese di mantenimento, per il solo possesso, questi signori si possano permettere di pagare 111 mila euro ogni anno?

“Il buon senso dice di no, perché in sole tasse, dopo dieci anni, se ne sarebbe andato più di un milione, cifra difficilmente digeribile da chiunque, anche dai ricconi, i quali a questo punto risparmierebbero se decidessero di regalare l’immobile al Fisco”.

Segue una osservazione più che giusta:

“Il Catasto italiano non è il modo migliore per dimostrare la ricchezza di qualcuno. Basta infatti scorrere l’elenco delle abitazioni signorili e di lusso per rendersi conto che la distribuzione è arbitraria, così come la classificazione”.

Un po’ di esempi.

A Venezia ci sono 228 case di lusso, cioè la metà di quelle che si trovano a Prato.

“La Spezia, una delle città settentrionali con il reddito pro-capite più basso, ha molte più abitazioni signorili di quante se ne rintraccino a Palermo”.

“A Genova si concentrano tutti i miliardari, al punto che le magioni sono in numero equivalente a quelle di Milano e Roma messe assieme. Ad Aosta sono il doppio di quelle di Bari, o di Trieste, che sono il triplo di quelle di Brescia”.

I commenti sono chiusi.

Gestione cookie