Cara Tav, les italiens si scusano per il ritardo: Luca Benecchi sul Sole 24 Ore

In tutto il mondo i treni ad alta velocità sono ormai comuni. In Italia, invece, tutto è ancora molto complicato e le polemiche per la Tav piemontese che dovrebbe collegare il nostro Paese con la Francia ne sono un esempio: Luca Benecchi sul Sole 24 Ore racconta di come lo stesso progetto viene vissuto in modo molto differente nei due Stati coinvolti nell’operazione. Se in Italia l’opposizione alla costruzione è forte, in Francia c’è maggiore consapevolezza della necessità di arrivare a destinazione:

L’ultima volta che capitai a Modane, appena al di là del confine francese, era il giugno del 2007. Nei tunnel delle discenderie della Torino-Lione si macinava roccia ventiquattro ore al giorno. Un cunicolo largo undici metri e alto dieci. A breve l’avrebbero terminato, quel cantiere ferroviario. Doveva arrivare nella profondità della montagna, avviare i lavori della galleria Bruzolo-Valle di Susa e finire a Torino-Italia. Il sindaco Claude Vallet aveva fatto scrivere i messaggi dei suoi concittadini su un librone. Qualcuno era preoccupato, la maggioranza d’accordo con la grande opera che perforava la terra. «Très favorable» aveva scritto un Monsieur Thomas. Chissà, forse ora a Modane quel pozzo l’hanno già chiuso e aspettano noi, les Italiens…

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