La strana gita di D’Alema tra lusso ed ecomostri. Stefano Zurlo su Il Giornale

La vacanza a Saint Moritz con la moglie Linda Giuva ha provocato ancora una volta imbarazzi a Massimo D’Alema. L’ex presidente del Consiglio, infatti, si è sentito in dovere di giustificarsi per il suo stile di vita tutt’altro che “proletario” e per le sue frequentazioni con personaggi lontani dall’immaginario della sinistra (in alcune foto è stato immortalato con il costruttore barese Dante Mazzitelli, responsabile di alcuni ecomostri). In un articolo pubblicato sul Giornale, Stefano Zurlo ha raccontato la “strana gita” del leader del Pd nella nota località turistica svizzera.

Questioni di lana. Anzi, di lana caprina. Massimo D’Alema s’indigna: «La sciarpa che indossavo – spiega al direttore del Riformista Stefano Cappellini – non era di cachemire, posso fargliela vedere». Le sciarpe. Le scarpe. Le barche. Siamo sempre alle stesse latitudini. Agli stessi balocchi. Agli stessi complessi. È da anni che Massimo D’Alema si giustifica, minimizza, gioca come un minimalista sui tessuti, sulle calzature, sulla passione per il mare. Va per mare, ma che volete che sia: l’Ikarus II, un «canotto» di diciotto metri, è una multiproprietà, lui e il suo socio pagano una sciocchezza, 8.068 euro al mese di mutuo (Repubblica del 2005), aperto curiosamente con la Popolare di Lodi di Fiorani, ma è un caso. Sull’artigiano calabrese che gli confeziona superbi calzari, D’Alema ha costruito un piccolo trattato teologico, in bilico fra orgoglio risparmioso piccoloborghese e pauperismo postcomunista di ritorno… [].

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