AREZZO – Corrado Benzio per Il Tirreno ricostruisce il giallo della scomparsa di Guerrina Piscaglia, svanita nel nulla da quasi un anno vicino ad Arezzo. Una storia nella quale svolge un ruolo da protagonista un prete, Gratien Alabi, 45 anni.
Ecco il racconto di Corrado Benzio:
In mezzo, purtroppo, c’è una donna scomparsa, svanita nel nulla. Se non ci fosse questo, la tragedia di Guerrina, sarebbe una farsa, o meglio – visto che siamo in Toscana – una novella da Decamerone proibito. A partire dal fratone nero, padre Gratien Alabi, 45 anni, congolese. Dedito alle donne, in tutte le categorie che possono avvicinare un sacerdote: suore, prostitute, parrocchiane. Sembra la trama di «Metti lo diavolo tuo nello mio inferno», un B-movie della serie boccaccesca che di indimenticabile ha solo il titolo. Primi anni Settanta per capirci.
Padre Graziano, lo chiamano così in paese, è pesantemente coinvolto nella scomparsa di Guerrina. Lei di cognome fa Piscaglia, scomparsa nel nulla a 50 anni da Ca’ Raffaello, frazione di Badia Tedalda. Siamo in provincia di Arezzo, Ca’ Raffaello è un’enclave in territorio romagnolo. Il borgo toscano più vicino all’Adriatico, solo 50 km. Guerrina era bella a 20 anni. Oggi che ne ha (o aveva, chissà) 50, pesa 100 chili (per 160 cm di altezza). Disturbi dell’umore dice il medico. Più banalmente: bulimia. Un figlio di 21 anni con problemi di salute, un marito, Mirko Alessandrini, che di anni ne ha 54. E’ cassaintegrato, faccia da comico dell’avanspettacolo. Ha il capello laccato e improbabili maglioni. Purtroppo le sue comparse a «Chi l’ha visto?» suscitano ilarità più che pietà o dolore.
Non sappiamo ancora se sia l’ennesimo caso di femminicidio. La storia inizia nella primavera del 2013 quando a Ca’ Raffaello arrivano tre frati dal Congo, via Parigi. Con Faustin e Silvestre c’è padre Graziano è viceparroco e la sua presenza non passa inosservata. La parrocchia si anima, alla messa si canta e si balla. Arriva da una terra, l’Africa, dove tutte le religioni vivono di sincretismo. E’ perfetto per questa terra, adagiata ai piedi dell’Alpe della Luna, è già val Merecchia, il fiume che sfocia a Rimini, amato da Fellini e dal suo sodale e poeta Tonino Guerra. E’ un istrione in una realtà un po’ tristanzuola.
Padre Graziano travolge la famiglia Alessandrini. Ascolta Guerrina che si invaghisce subito dei suoi delicati foulard e gli confida le sue pene di donne. Dà una mano al figlio ad usare il computer. Usa Mirko, il marito, come autista. Alla pochade fra Toscana e Romagna non manca nulla. Una lettera anonima avverte il vescovo di Arezzo che il pretone è fin troppo vispo. Il difensore di padre Gratien, l’avvocato Luca Fanfani, accetta per il suo difeso la definizione di «pittoresco». Certo Don Abbondio e o Don Camillo sono altro. Guerrina si mette a dieta, padre Gratien ne combina di tutti i colori (poi vedremo come), la curia dorme o aspetta. La seconda vittima del caso Guerrina, oltre alla povera donna, è proprio la Chiesa. In Italia non ha più soldati, le parrocchie sono vuote. E allora prende mercenari. Tale sembra essere padre Gratien. Colpevole o meno dell’accusa (che al momento è lieve: favoreggiamento a sequestro di persona o omicidio) sembra che frequenti poco il voto di castità. Guerrina in poco più di un anno gli invia 4000 sms. C’è anche quello, ormai celebre, «Ti preparo il coniglio», che qualcuno ha interpretato come un doppio senso da Bagaglino. Clicca qui per continuare a leggere.