Irap, la tassa che Berlusconi non potrà abrogare. Luca Ricolfi sulla Stampa di Torino

Luca Ricolfi
Luca Ricolfi

Così comincia il commento di Luca Ricolfi sulla Stampa di Torino:

Spero di sbagliarmi, ma non credo che entro la fine di questa legislatura Berlusconi abolirà l’Irap. Non ci credo, innanzitutto, perché è dal 1994 che promette riduzioni delle tasse, e non ha mai mantenuto la promessa di «abbattere la pressione fiscale» (dal «Contratto con gli italiani»). Non ha abolito l’Irap, non ha portato al 33% l’aliquota massima dell’imposta sui redditi. Durante i suoi governi la pressione fiscale non è mai diminuita. Per l’anno prossimo il governo stesso, nei suoi documenti, prevede un ulteriore aumento della pressione fiscale (dal 42,8% al 43,0%). Non ci credo perché, come elettore, constato che il 95% della politica è fatta di annunci, e non ho motivo di supporre che nel restante 5% di cose fatte e non solo annunciate debba ricadere proprio l’abolizione dell’Irap, un’operazione che da sola costerebbe la bellezza di 40 miliardi l’anno. Non ci credo, infine, perché l’abolizione dell’Irap è, al tempo stesso, la tipica cosa che si dovrebbe fare e che fare non si può.

Perché sarebbe bene abolire (sottolineo: abolire, non limare o «rimodulare») un’imposta come l’Irap?

Leggete la conclusione :

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